A processo un 68enne maestro di musica e yoga accusato, tra le altre cose, di aver compiuto atti sessuali con giovani dai 6 ai 15 anni
«Non ho costretto nessuno a fare qualcosa che non voleva. Ho sempre spiegato come si sarebbero svolte le terapie». Sono le affermazioni del 68enne accusato, tra le altre cose, di aver compiuto atti sessuali con minori di 16 anni. Nello specifico: sei bambine e ragazzine che all’epoca dei fatti avevano tra i 6 e i 15 anni. Il tutto sarebbe avvenuto tra il 2019 e il 2022, quando l’uomo gestiva, in momenti distinti, due centri nel Luganese dove offriva corsi di musica, yoga, sonoterapia e altre attività. L’uomo ha indicato che se durante le lezioni vedeva che degli allievi mostravano stress o tensioni, proponeva di eseguire dei ‘massaggi armonici’ per aiutarli a stare meglio. Oggi, davanti alle Assise criminali di Lugano, il 68enne ha negato di aver fatto qualcosa di illegale e ha ritrattato alcune dichiarazioni rilasciate durante l’inchiesta. L’uomo ha ammesso dunque di aver eseguito, durante i massaggi armonici, dei toccamenti in zone inguinali, ma di non essersi mai spinto fino ai genitali, come invece sostengono le vittime. «Non dico che abbiano mentito, probabilmente hanno interpretato in maniera non corretta quello che avveniva», ha affermato il 68enne in risposta a una domanda del giudice Amos Pagnamenta (a latere Emilie Mordasini e Fabrizio Filippo Monaci). «Se alle bambine non piaceva quello che stavo facendo avrebbero potuto mandare un segnale di disagio, cosa che non ho mai notato», ha proseguito l’imputato.
In apertura del processo, Pagnamenta ha subito fatto sapere che il procedimento sarebbe stato suddiviso in due parti. Questo a causa della perizia psichiatrica giudicata inutilizzabile. Il giudice ha indicato che le considerazioni dei periti non sono risultate imparziali e le indicazioni circa il trattamento erano contraddittorie: «Se la turba fosse così grave e permanente, la misura non dovrebbe essere di tipo ambulatoriale, come invece è stato indicato».
Di conseguenza, in questa prima parte ci si concentra sui fatti in diritto, dunque sul determinare se l’imputato è colpevole o meno di ciò che è indicato nell’atto d’accusa. Se l’uomo verrà giudicato colpevole, dovrà sottoporsi a un’altra perizia psichiatrica e vi sarà in seguito un secondo dibattimento per determinare il grado di colpa e la pena. Fino al quale rimarrebbe in carcerazione di sicurezza, condizione in cui si trova dall’agosto scorso. L’iter deciso dal giudice è probabilmente una prima in Ticino.
Non è la prima volta che l’uomo viene citato per questioni analoghe, anche se di gravità minore. Nel 2015 vi è stata una segnalazione e nel 2018 sono state presentate tre querele. Quest’ultimo procedimento ha poi avuto come esito un decreto d’abbandono nel 2020.
Ora, per quanto riguarda la sfera sessuale, i capi d’accusa nei suoi confronti sono: ripetuta coazione sessuale, subordinatamente ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuta pornografia. I fatti si sarebbero dunque svolti nell’ambito dei massaggi armonici: «Ai genitori spiegavo in maniera generale come si sarebbero svolte le sedute. Una volta avvenute indicavo più precisamente le zone del corpo che avevo dovuto trattare», ha indicato il 68enne. «Spiegavo anche alle bambine cose avrei fatto, nel modo più adatto a seconda della loro età». Durante le sessioni, ha spiegato, le bambine venivano fatte sdraiare su un lettino, questo senza vestiti. Ha inoltre indicato che per eseguire il trattamento si serviva di un diapason, di oggetti per la sonopuntura e della digitopressione. L’uomo ha negato di avere problemi di natura sessuale nei confronti dei bambini, ritrattando così delle dichiarazioni fatte durante l’inchiesta quando aveva ammesso di aver bisogno di aiuto al riguardo.
Riguardo alla questione pornografia, l’uomo ha ammesso di aver filmato le minorenni durante le sedute di massaggio armonico. Al riguardo ha affermato: «La videocamera era ben in vista. Non ho mai nascosto nulla. Usavo queste immagini con il solo scopo di verificare se vi fossero dei segnali nascosti, espressi col linguaggio del corpo, di cui non mi rendevo conto quando ero concentrato nella terapia».
L’uomo è inoltre accusato di ripetuta falsità in certificati per aver contraffatto dei certificati scolastici e attestati. «Non li ho mai utilizzati per secondi fini o per ottenere vantaggi. Li ho fatti solo per sfizio personale», ha indicato alla Corte. L’imputato ha affermato di essere un autodidatta e di essersi formato partecipando a conferenze e workshop, nonché tramite internet e libri. «Tutto ciò che riguarda la musica l’ho imparato da mia mamma. Quando mi sono avvicinato al mondo delle terapie naturali, mi sono reso conto che mia nonna mi ha trasmesso un ‘dono’, un’energia nelle mani. Ho cercato di utilizzarlo per aiutare le persone». Il 68enne viene inoltre accusato di esercizio abusivo di attività sanitaria, la quale sarebbe stata ripetuta, tentata e consumata. Anche questo punto viene negato dall’uomo.
Domani mattina si terrà la requisitoria della procuratrice pubblica Valentina Tuoni e le arringhe dell’avvocata Maria Galliani, a difesa di cinque accusatrici private, e dell’avvocato Stefano Pizzola, patrocinatore del 68enne. Nel pomeriggio la Corte deciderà dunque se l’uomo è colpevole o meno.