Secondo il Tribunale amministrativo della Lombardia, i cittadini di Campione d'Italia sono da equiparare agli italiani che risiedono all'estero
“Cessazione di tutti i servizi assistenziali e di tutte le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate in canton Ticino a favore dei cittadini residenti nel Comune di Campione d’Italia”. Era stata questa la decisione, a fine 2021, della Giunta regionale della Lombardia. Lo ricorda l'avvocata Barbara Marchesini, che si era opposta alla risoluzione dell'organo esecutivo. Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ora le ha dato ragione e dunque “si ritorna al passato con il diritto dei cittadini di Campione di avvalersi, senza alcun contributo a loro carico, delle strutture sanitarie operanti sul territorio elvetico”.
Il Giudice amministrativo ha infatti evidenziato che “la normativa nazionale tuttora in vigore impone l’erogazione dell'assistenza sanitaria ai cittadini italiani che si trovino all'estero, ai quali sono stati equiparati, considerata l’eccezionale collocazione geografica del Comune di Campione d’Italia, i cittadini residenti nel territorio di tale Comune”. Le deliberazioni della Giunta sono quindi state dichiarate in contrasto con la regolamentazione italiana, che dà dunque diritto ai campionesi di rivolgersi alle strutture svizzere, questo sulla base di “specifiche convenzioni stipulate dal sindaco”.
Fino a ora, i residenti di Campione hanno potuto comunque usufruire di alcuni servizi di strutture, soprattutto ospedaliere, ticinesi. Questo, però, con l'autorizzazione dell'Agenzia di tutela della salute dell'Insubria. Il tutto nella cornice di una fase di sperimentazione di un anno, con scadenza lo scorso 30 aprile, per la quale era stata richiesta una proroga fino a fine settembre.