Presentato lo strumento per la pianificazione della mobilità lenta. Sono ca. novanta le aree critiche della rete di 540 chilometri e 264 km di sentieri
Camminare conviene nei tragitti al di sotto del chilometro di lunghezza. Muoversi a piedi, non solo in centro a Lugano, evita il problema di cercare e trovare un parcheggio (i posti auto sono progressivamente diminuiti in città negli ultimi anni) ed è nettamente concorrenziale rispetto agli spostamenti in auto. Un dato di fatto, che fa rima con ‘chi va piano va sano e va lontano’, l'adagio richiamato, nel primo pomeriggio di oggi a Palazzo Civico, da Filippo Lombardi, direttore del Dicastero dello Sviluppo territoriale di Lugano, nell'ambito della presentazione del Piano comunale dei percorsi pedonali (Pcpp), quale strumento di base per la pianificazione e la progettazione delle infrastrutture pedonali adottato dal Municipio.
Un piano che fissa gli obiettivi e i criteri di sviluppo della rete pedonale cittadina, necessari a garantire la possibilità di muoversi a piedi in modo sicuro e piacevole. Questo strumento, ha precisato Lombardi, «rappresenta uno dei tasselli per la Città che vuole crescere a misura d'uomo e punta sulla qualità di vita e rientra peraltro nelle Linee di sviluppo 2018-2028». Elaborato a partire dal 2021, il Pcpp è stato ultimato a inizio anno ed è la base per uno sviluppo coerente della rete della mobilità lenta cittadina, rispondendo alle necessità dei diversi utenti. Anzitutto, il documento presenta una mappatura completa e digitalizzata dei tracciati pedonali esistenti e ha classificato oltre 540 chilometri di percorsi e 264 km di sentieri.
L’analisi ha individuato diverse tipologie di zone, così come l’infrastruttura auspicata in termini di geometria, accessibilità, pregio, piantumazione, illuminazione e arredo. Come ha spiegato Andrea Lorenzi, responsabile della Sezione mobilità del Dicastero dello Sviluppo territoriale di Lugano, «il lavoro multidisciplinare è durato oltre un anno e ha coinvolto parecchi attori». Oltre ai tecnici della Città, i progettisti e un rappresentante di Mobilità pedonale Svizzera nel gruppo principale, sono stati coinvolti diversi altri attori, dal team di esperti alle forze dell’ordine a urbanisti e paesaggisti, dalle associazioni per disabili e terza età all’ente turistico alle aziende di trasporto pubblico e soprattutto le Commissioni di Quartiere. Queste ultime hanno segnalato criticità, richieste o auspici relativi alla rete pedonale. Sono state così raccolte oltre 200 segnalazioni.
In generale, oltre alle misure puntuali per risolvere le criticità, sono stati definiti i criteri di progetto per le diverse zone di Lugano (lungolago, collina, aree residenziali, nuclei e l'alta valle). Tali criteri fungeranno da base di riferimento per i futuri progetti legati alla rete della mobilità cittadina. Il Pcpp propone una visione organica per la mobilità lenta coerente con il Piano comunale dei percorsi ciclabili e i Piani di mobilità scolastica (che include 160 misure), per i quali sono già stati stanziati 6,5 milioni di franchi e il credito verrà votato prossimamente dal Consiglio comunale. Il tutto, ha spiegato Lombardi, «verrà integrato nel Piano direttore di Lugano, che prevede nove piani regolatori e verrà presentato entro la prossima estate». Ci vorrà ancora qualche anno prima dell'adozione definitiva. Nella zona del centro città, il Masterplan lungolago, che verrà presentato prossimamente, prevede la velocità ridotta a 30 km/h e almeno due zone con il limite a 20 Km/h, che equivale a una pedonalizzazione.
Sono una novantina le zone nelle quali sono previsti degli interventi. Solo una decina comportano un potenziale esproprio. Vediamone alcune, inserite nelle schede dei risanamenti e degli interventi. Le aree ‘critiche’ sono contenute nelle schede dei risanamenti. Tra queste, figura via Vignola (a velocità limitata a 30 km/h), dove il calibro dei marciapiedi risulta particolarmente sottodimensionato anche in adiacenza di accessi carrabili. L'intervento, in questo caso, potrebbe comportare la soppressione dei posteggi a lato strada, liberando spazio per l'ampliamento dei marciapiedi da ambo i lati. Oppure, è possibile lasciare gli stalli e ampliare il marciapiede unicamente da un lato (quello meno interessato da accessi che interferiscono), sopprimendo il percorso dall'altro e dotando le estremità della strada di marciapiedi passanti per consentire l'attraversamento sull'infrastruttura ampliata.
Un'altra zona individuata è il tratto terminale di via Castausio, che presenta un calibro tra muri estremamente ridotto, con marciapiedi non fruibili nemmeno per il transito di una persona. Sono risultate ‘problematiche’ anche la via Frasca, via Lavizzari e via Landriani, via Giovan Battista Pioda e la via Cantonale in centro, la via Longhena, che collega l'Ospedale Civico a Lugano ha un marciapiede ristretto. Alcune delle altre zone indicate sono via Cortivo a Castagnola, via Cortivallo, via Sorengo, via Tassino e via Soldino a Besso, il collegamento tra via Trevano e via Ciani, viale Cassone a Pregassona, via Ronchetto, il tratto ovest di via Muggina e via Maggio a Viganello, via Simen-via Madonnetta (in zona piazza Molino Nuovo), via Camara, via Polar e via dei Bonoli e a Breganzona, via Zoppi-Salita dei Frati. Tra le zone critiche in periferia, c'è la Strada ai Morin de Piandera (Val Colla).