Il plastico è stato creato da varie classi di allievi delle Medie, nell'arco di cinque anni. Il sogno è che diventi realtà
«Parlando con i ragazzi è emerso il bisogno e il desiderio di uno spazio teatrale dedicato a loro». È da qui che è nata l'idea per un progetto elaborato durante le ore di arti plastiche da Gerry Papiri, insegnante ora in pensione, e i suoi allievi. Il modellino, realizzato nell'arco di cinque anni, ora cerca casa. Infatti, tra pochi mesi tutta la Scuola media di Lugano si trasferirà in una nuova sede. «Questo modello verrà senz'altro gettato se non troverà una collocazione», ci spiega Papiri. Il sogno dell'ex insegnante, come pure dei giovani che lo avevano realizzato, è però quello che il progetto possa venir realizzato.
Oltre a essere uno spazio che si rivolge ai giovani, il teatro presenta alcune particolari caratteristiche architettoniche. La più innovativa riguarda dei pannelli che dividono il palco in tre spazi insonorizzati. In questo modo tre compagnie possono contemporaneamente eseguire le loro prove senza disturbarsi. Questo permetterebbe di poter offrire più spettacoli, magari dedicati a fasce d'età diverse, durante l'arco della giornata o della serata. Grazie anche a un montacarichi tra magazzino e palco che consentirebbe un rapido cambio di scenografia. «L'idea è nata durante le discussioni in aula. Gli allievi si lamentavano del fatto che venga proposto per troppo tempo lo stesso spettacolo», racconta l'ex insegnante. Inoltre ci sarebbero degli spazi a favore dell'incontro dei ragazzi e dello sviluppo della creatività.
«I giovani hanno bisogno di luoghi dove esprimersi. Ne va del loro benessere. Ragazzi e ragazze che stanno bene delinquono meno, si ammalano meno, fanno meno uso di sostanze... E diventeranno poi cittadini migliori, persone attente al bene degli altri», afferma Papiri. «Trovo che nel Luganese ci siano pochi spazi e possibilità per i giovani che sono interessati alle arti». L'idea del teatro dei ragazzi è quindi a supporto anche di progetti da sviluppare sia autonomamente sia sotto la guida di adulti.
Si cerca dunque un benefattore o una benefattrice che abbia a cuore il benessere dei ragazzi e che sarebbe disposto o disposta a realizzare il progetto. Certo, le risorse economiche richieste sarebbero molto importanti, ma l'ex insegnante lancia comunque l'appello. Nel breve periodo, invece, l’auspicio è che il modellino trovi uno spazio per evitare di essere gettato. Oltre a rappresentare il progetto, è stato infatti frutto del lavoro di tanti ragazzi, dalla 1ª alla 4ª media, che se ne sono occupati durante i momenti delle lezioni in cui non erano occupati in altri progetti.