Consegnate alle autorità di Monteceneri le 321 firme dei cittadini. C’è scarsa visibilità nella zona dove attraversano la strada i bambini
I cittadini di Medeglia rivendicano l’istituzione di una zona 30 km/h lungo la strada che attraversa il paese. La richiesta è stata suffragata da una raccolta firme a cui hanno già partecipato 321 persone, firme depositate oggi nelle mani dei municipali di Monteceneri. Sostanzialmente, la richiesta prevede non solo l’introduzione di una piccola zona a velocità ridotta davanti alla scuola elementare e strisce rosse ai margini della carreggiata, bensì che la zona 30 venga in seguito estesa a tutto il nucleo. Gabriele Piffaretti, tra i promotori della petizione, evidenzia che «nella parte di Drossa, l’attraversamento della strada da parte degli scolari avviene in una zona in cui c’è scarsissima visibilità».
Nelle scorse settimane ha avuto luogo un incontro tra diverse personalità per discutere la situazione che riguarda i veicoli in transito sulla strada che attraversa il nucleo di Medeglia. Infatti, da questo incontro tra Alex Serfilippi, comandante del Corpo di polizia del Vedeggio, il colonnello Daniel Stoll e Gabriele Piffaretti, insegnante e abitante di Medeglia, è emersa una condivisione delle preoccupazioni e il fatto che la sicurezza e il benessere degli abitanti siano priorità assolute. Nonostante queste preoccupazioni, il Dipartimento del territorio non sembra della stessa idea, infatti ha negato l’esistenza di una problematica affermando che la velocità di 50 km/h è ritenuta adeguata all’interno dei nuclei. Secondo l’autorità cantonale, spetterebbe ai conducenti il compito di ridurla in caso di necessità, mentre l’inserimento di strisce pedonali non serve, poiché la visibilità è insufficiente.
Nonostante ci siano stati dei controlli tramite radar e di conseguenza siano state inflitte multe, racconta Piffaretti, «diciamo che tutto sommato la gente il limite lo rispetta. Il problema è che questa velocità è comunque inadeguata, alla luce della pericolosità della strada soprattutto se a transitare a 40 chilometri orari, per esempio, sono dei camion piuttosto che dei convogli militari». Il residente a Medeglia escluderebbe l’inserimento di dossi, in quanto «la zona 30 è la prima misura che viene presa anche poiché non solo ha un impatto economico inferiore, bensì ha un effetto immediato su quella che è la sicurezza e la riduzione delle emissioni foniche». Inoltre, tiene a sottolineare Gabriele Piffaretti, questa non è né una mossa politica né una forma di pressione nei confronti delle autorità ma «la richiesta di considerare quello che è il disagio della popolazione. Tra l’altro a Bironico, quartiere sottostante a Medeglia, si sta facendo esattamente la stessa cosa, ovvero inserendo una zona 30, quindi è un movimento già esistente piuttosto importante di cui si è anche parlato in passato».