Luganese

‘I nostri ospiti cercano sempre di più la genuinità’

Dal lago ai monti, cosa propongono le guide turistiche attive nella zona luganese

(Ti-Press)
19 febbraio 2023
|

Qualche grado in più sul termometro e già si notano le prime, piccole folle di turisti, in anticipo sui classici periodi delle festività primaverili. D’altra parte la galleria ferroviaria AlpTransit, neanche due ore di treno fra Zurigo e Lugano, permette pure le scampagnate di un giorno. Un occhio al meteo e via sull’Intercity. Ma cosa fanno, cosa cercano a Lugano?

Ad accoglierli ci sono spesso le guide, richieste dagli stessi turisti oppure messe a disposizione da Lugano Region. Patricia Carminati, che è pure presidente dell’associazione di categoria GuideSi (Guide turistiche della Svizzera italiana): «I nostri clienti – ci racconta – sono soprattutto svizzero-tedeschi, americani e inglesi. Tra i tour classici c’è per cominciare la visita guidata della città. Tra l’altro Lugano Region (l’ente turistico ndr) offre da anni questa gita gratuitamente, di solito il lunedì dalle 10 alle 12 – assumendosi il costo delle guide. Si vede tutto il centro storico, da Piazza Riforma a Piazza San Rocco, il Parco Ciani, il Lac, la chiesa di Santa Maria degli Angioli, via Nassa e via Pessina. Il lunedì ci sono anche degli attori in costume con diverse scene a sorpresa, ma la gita viene organizzata anche gli altri giorni su prenotazione. Per uscire un po’ dalla città ci sono diverse possibilità. Tra le cose più richieste il Monte San Salvatore, il Brè, il Sentiero di Gandria, la crociera sul lago con degustazione di vini insieme a un produttore locale. Sicuramente, durante la stagione, c’è il pranzo ai grotti delle Cantine di Gandria e lì organizziamo anche dei ‘workshop’, nel senso che gli ospiti cucinano insieme ai cuochi per fare il risotto o gli gnocchi di zucca: è molto divertente. Per noi è importante portare il turista nei luoghi dove non arriverebbe da solo. Per esempio, andiamo a Muzzano dove c’è l’unica fabbrica di corni delle Alpi in Ticino, da chi fa la ceramica, dal produttore di formaggio... Collaboriamo molto con l’associazione degli artigiani Aticrea e con produttori e agricoltori. Facciamo anche tour in bicicletta. In realtà non abbiamo molte escursioni regolari, a parte quelle organizzate da Lugano Region. Per la maggior parte si tratta di percorsi organizzati su misura, anche in base alle richieste del cliente. Ci sono guide che propongono anche trekking in montagna».

Gite su misura e richieste particolari

Chi sono i vostri ospiti? «C’è di tutto: dalla famiglia, alla coppia, alle agenzie di viaggio, ci sono anche tante aziende svizzero-tedesche che organizzano la loro cena aziendale in Ticino. Ci sono americani che vengono in Ticino alla ricerca dei luoghi dei loro antenati, e noi li aiutiamo, anche a trovare eventuali parenti ancora in vita. Chi viaggia in gruppo col pullman è mediamente sui 60-65 anni mentre tra chi viaggia da solo o in piccoli gruppi, l’età varia molto. I giovani sui 25-28 anni chiedono il nostro servizio più che altro per pacchetti particolari, come le gite con degustazione, altrimenti si muovono da soli. L’addio al nubilato? È sempre più richiesto. Organizziamo attività o gite su misura, uno dei giri più "venduto" l’anno scorso è stato un giro a Lugano di 3 o 4 ore che include un menu itinerante: aperitivo in un posto, antipasto nell’altro e così via fino al dessert. Lo spogliarello? Ci è stato chiesto una volta, era un tour sul battello... alcuni di noi fanno anche da tramite con le agenzie dello spettacolo, quindi troviamo l’artista richiesto: il mago, il musicista».

Richieste strane? «Beh sì, abbiamo una collega che sta scrivendo un libro ricco di aneddoti... Io se penso a Lugano, ricordo un ministro indiano che arrivò in incognito, con un aereo privato talmente grande che dovette atterrare a Malpensa perché ad Agno non era possibile. Aveva con sé un cuoco, e dovemmo riservargli una parte della cucina dell’albergo 5 stelle dove alloggiava. Da noi voleva qualcosa di molto speciale, ma essendo una persona molto ricca aveva già visto quasi tutto nella vita. Alla fine trovammo una cosa molto semplice: andammo al Parco San Michele a Lugano, organizzando un tavolo con la pizza, i formaggi e quant’altro, niente di particolare ma in un luogo meraviglioso. Alla fine ci scrissero che quello era stato il momento più bello del loro viaggio. Spesso sono queste le cose più apprezzate: stare da soli, sotto un albero, in una vallata... adesso abbiamo iniziato a proporre una degustazione di acqua, vicino a una cascata per esempio, una cosa particolare, che noi magari diamo per scontata ma che piace molto».

Come si diventa guide turistiche? Può essere un vero mestiere o rimane una occupazione part-time? «Come può vedere nel sito web della nostra associazione, guidesi.ch, siamo in 52. Di queste, circa 10-12, tra cui anch’io, viviamo solo di questa attività. Per molti invece è un lavoro accessorio. L’associazione è stata fondata nel 1998 da Loretta Somazzi; ai tempi erano una quindicina di guide. La professione non è regolamentata, diversamente da quanto succede in altri paesi: per fare un po’ di ordine e dare più professionalità organizziamo delle giornate di formazione e ci sono degli esami predisposti dagli enti turistici. Diciamo che bisogna parlare almeno tre o quattro lingue. È in preparazione una tessera per guide turistiche, uguale per tutto il Ticino, che verrà rilasciata a chi supera l’esame». Sembra comunque un’attività parecchio interessante... «È un mondo quasi parallelo rispetto a quello di chi lavora per esempio in ufficio. Anche le mie amiche qui a Viganello spesso si sorprendono delle cose che faccio fare ai miei clienti».