Luganese

Lugano incassa 28 milioni di franchi in più

Non solo sopravvenienze fiscali: il preconsuntivo 2022 è destinato a riportare in cifre nere i risultati d’esercizio dell’anno in corso

Lorenzo Quadri e il sindaco di Lugano Michele Foletti (a destra)
(Ti-Press)
21 dicembre 2022
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Sono balzate a 64 milioni di franchi le maggiori entrate fiscali dell’erario cittadino nell’anno in corso. Tanto che nel preconsuntivo 2022, si prevede un avanzo d’esercizio di circa 3,7 milioni di franchi. Le cifre emergono dal rapporto della Commissione della gestione sul Preventivo 2023 di Lugano. I numeri sono senza dubbio incoraggianti e, soprattutto, ribaltano quelli prospettati nel Preventivo 2022 dal Municipio, che aveva indicato un deficit d’esercizio di 24,2 milioni di franchi, sempre calcolando un gettito proveniente dalle imposte di 251 milioni di franchi.

Dati aggiornati a fine settembre

Le cifre sono state confermate dallo stesso sindaco di Lugano Michele Foletti: «Abbiamo presentato un’ipotesi di chiusura in base ai dati aggiornati a fine settembre di quest’anno, dai quali risulta un miglioramento di 28 milioni di franchi, rispetto al preventivo 2022. Perciò, il deficit d’esercizio indicato è rientrato, dovremmo avere un avanzo di oltre tre milioni di franchi». Ancora una volta, sono dunque state sottostimate le sopravvenienze fiscali? «In realtà, il miglioramento è dovuto a minori costi di 3,6 milioni di franchi per il personale, poi abbiamo speso 4 milioni in meno per gli ammortamenti e abbiamo incassato maggiori imposte alla fonte – spiega Foletti –. Rispetto alle sopravvenienze, ci sono 6,5 milioni in più per le persone giuridiche e altri 17,5 milioni di maggiori incassi per le persone fisiche».

I margini per modificare la base legale

Una buona notizia, questa. Con questi sostanziali miglioramenti, non ci sarebbero i margini per trovare il modo di elargire un contributo ai ceti medio e basso per attenuare gli effetti del carovita, con una proposta simile a quella dell’emendamento al Preventivo 2023 presentato dal Ps, dal Pc e dal Centro? Del resto, l’esigenza di aiuto è stata riconosciuta dai consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici, anche di quelli che hanno votato contro. «Certo, soprattutto per il rincaro dell’energia che avrà un impatto su tutti, mentre l’aumento dei premi delle casse malati può essere controbilanciato dagli strumenti in vigore a livello cantonale e federale – osserva il sindaco –. Proprio perché si potrebbe fare qualcosa, nella seduta di lunedì sera, assieme a Lorenzo Quadri, abbiamo proposto di utilizzare lo strumento già esistente del regolamento sociale del Comune, visto che è pendente in Commissione delle petizioni e si potrebbero introdurre delle modifiche puntuali, in modo che ci sia la base legale, per distribuire aiuti a chi ne ha bisogno».

‘Giù le soglie di reddito, per gli aiuti’

Quali? «Ad esempio, si potrebbe abbassare la soglia di reddito, oppure proporre una soglia diversificata, per avere diritto di accesso agli aiuti legati al rincaro dell’energia – risponde il sindaco –. Così come è stato proposto l’emendamento non era praticabile, visto che si evocava il reddito imponibile e non quello disponibile. È stato fatto l’esempio di una famiglia con due figli maggiorenni che vivono in casa dei genitori: sono tre soggetti fiscali distinti, che quindi riceverebbero soldi, mentre la bolletta dell’energia è una sola. Un altro aspetto problematico e difficilmente concretizzabile era legato al fatto che sarebbe toccato all’Amministrazione andare a verificare le notifiche fiscali di tutti i cittadini, per stabilire chi avrebbe diritto agli aiuti. Oltre a generare un lavoro enorme ai funzionari, sarebbe stato al limite della legalità dal profilo del segreto fiscale».

Per l’adozione dell’emendamento proposto lunedì sera, insiste il sindaco, «ci sarebbe voluto un regolamento in modo da poter spendere i soldi di un fondo, quindi ci sarebbe voluto un messaggio municipale da sottoporre al Consiglio comunale, farlo approvare, poi mandarlo alla Sezione enti locali per la ratifica». Tempi lunghi «ai quali bisogna aggiungere i 60 giorni per un eventuale lancio di un referendum. Insomma, una tempistica che avrebbe impedito l’elargizione di aiuti nel corso dell’anno».

La popolazione sta invecchiando

Tornando al Preventivo 2023, votato lunedì sera, il deficit d’esercizio, invece di 5,3 milioni di franchi, sarebbe di quasi 20 milioni di franchi, «visto che con il nuovo sistema abbiamo dovuto inserire nella gestione corrente 14 milioni che erano a bilancio». Il sindaco non mostra preoccupazione per l’incremento del personale inserito nella previsione: «Bisogna vedere quanti dipendenti ci saranno in più, perché un conto sono le richieste dell’amministrazione, un altro sono le assunzioni effettive. Infatti è successo anche quest’anno con 3,6 milioni di spese in meno per il personale. Confermo però che negli ultimi anni il personale della Città è aumentato».

Una preoccupazione maggiore è invece «legata all’aumento dei tassi d’interesse e la relativa necessità di un ulteriore indebitamento di 30 milioni da chiedere alle banche e gli oneri per interessi passivi che potrebbero salire in maniera importante. In aumento sono peraltro anche i contributi a enti pubblici e a terzi dovuti per legge cantonale». Questo è un segnale di un impoverimento della cittadinanza? «Più che altro, a incidere è l’invecchiamento della popolazione, visto che le spese per l’assistenza sono in calo, mentre crescono i costi legati ai servizi di cura a domicilio e per le case per anziani», risponde Foletti.