Luganese

Lugano, 1’330 firme contro l’aumento di gas ed elettricità

L’Mps consegna la petizione e chiede di bloccare il rialzo dei costi dei beni di prima necessità, che colpisce le famiglie con redditi bassi e medi

Matteo Poretti e Simona Arigoni durante la consegna della petizione alla cancelleria di Lugano
(Mps)
9 dicembre 2022
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Matteo Poretti e Simona Arigoni, deputata in Gran Consiglio, hanno consegnato oggi alla cancelleria di Lugano la petizione dell’Mps contro l’aumento delle tariffe elettriche e del gas, sottoscritta da 1’330 persone. Una petizione rivolta al Municipio cittadino (proprietario di Ail Sa che fornisce elettricità oltre che a Lugano anche ad alcuni comuni del Mendrisiotto) e ai Municipi del Mendrisiotto. I due esponenti dell’Mps ricordano che, poco meno di un anno fa, l’esecutivo aveva annunciato un aumento delle tariffe dell’acqua potabile del 20%, che è entrato in vigore all’inizio dal 1° gennaio 2022. Un incremento che, per un normale nucleo familiare, è pari a circa 100 franchi all’anno. Già allora, il movimento aveva lanciato una petizione, inascoltata, con la richiesta al Municipio di Lugano di rinunciare all’aumento delle tariffe dell’acqua.

Costi in crescita del 48,16% dal 2009

Ora, un altro elemento di prima necessità, l’energia elettrica, subirà un aumento. Le Ail Sa (al 100% in mano alla Città) hanno annunciato nelle scorse settimane un aumento delle tariffe pari al 33,5% rispetto al 2022, spiegando che il nuovo incremento dei prezzi dell’energia elettrica avrà un impatto di 200 franchi in più all’anno, per un’economia domestica di medie dimensioni. "Invece", scrive l’Mps in una nota, "il confronto fra le bollette del 2022 e quelle annunciate del 2023, fa stato di un aumento che sfiora i 400 franchi all’anno… E questo non è il primo aumento. Dal 2009, la tariffa dell’energia distribuita dall’Ail Sa a una cinquantina di comuni ha subito un aumento costante: dal 2009 al 2022, la bolletta è infatti cresciuta del 12,1%. Con le tariffe del 2023, l’aumento sul periodo 2009-2023 sarà del 48,16%".

‘Manca la volontà politica’

Tutto questo, mette in evidenza l’Mps, sommato ad altre crescite di costi (in primis quelli per i premi di cassa malati) e all’aumento dei prezzi di diversi generi alimentari, "rende sempre più difficile la vita per le famiglie. Senza dimenticare che alla maggior parte dei salari non è stato riconosciuto il rincaro. L’insieme di questi aumenti sta letteralmente sgretolando il potere di acquisto di moltissime famiglie. La solidità finanziaria delle Ail Sa e i cospicui dividendi versati costantemente alla Città dovrebbero portare queste istituzioni a bloccare gli aumenti delle tariffe elettriche almeno per il 2023. Le condizioni materiali esistono. Manca, invece, la volontà politica (...) di dare la priorità ai bisogni soprattutto delle famiglie con redditi bassi e medi, che sono colpite pesantemente con un aumento dei prezzi di alcuni beni di prima necessità, come l’acqua e l’elettricità".