L’animale è stato rinvenuto esanime venerdì scorso a un’altezza di 1’200 metri. Effettuato il test del Dna per capire chi è stato il predatore.
«Per noi è stato il lupo». Non ha dubbi Tullio Crivelli, sindaco di Torricella-Taverne e allevatore di professione: la sua capra trovata morta venerdì è stata uccisa dal predatore che tanto sta facendo discutere negli ultimi mesi. La certezza scientifica ancora non c’è però: «Siamo stati fortunati, perché vicino al corpo è stato trovato lo sterco del predatore, questo ha permesso di effettuare le analisi del Dna e presto arriveranno i risultati». Sebbene Crivelli sia convinto che sia stato il lupo, il guardacaccia allertato per constatare la predazione non ha escluso che possa essersi trattato di una lince o di una volpe. «Per noi non è possibile: una volpe non attacca una capra di un anno e mezzo...».
L’aggressione è avvenuto ai monti di Torricella, a circa 1’200 metri sopra il livello del mare, nei pressi della strada che da Arosio porta a Cusello. «Mi ha chiamato una donna che conosco che stava passando di lì, l’ha trovata lei. Era spaventata, piangeva – racconta il sindaco –. Credo sia successo all’alba o poco prima, perché il sangue era ancora fresco. È stata sbranata tutta la parte posteriore del corpo. Il predatore deve averla afferrata anche per il collo, le ha strappato la campana con la fibbia. La campana è stata trovata e la fibbia no». Se le analisi dovessero confermare che il colpevole è effettivamente un lupo, anche il Medio Vedeggio si andrebbe ad aggiungere alla lunga lista di aree toccate dal predatore. «Ormai è dappertutto, era solo questione di tempo che arrivasse anche qui – valuta Crivelli –. Già a settembre un cacciatore lo aveva avvistato qui sopra il paese, però non c’era la certezza. E ora questo... In Ticino più di trecento predazioni, non se ne può più. Prima o poi capiterà qualcosa di grave anche con le persone, se non si agisce. Il problema è scappato di mano».