Il Partito socialista organizza una serata pubblica affinché la popolazione possa porre domande su uno scenario che inquieta oltre 16’000 dipendenti
L’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (Ipct) assicura le/i dipendenti del Cantone e di altri enti, inclusi i docenti comunali della Città di Lugano. Oggi, almeno 16’000 dipendenti affiliatisi trovano nel cosiddetto sistema pensionistico del primato dei contributi. Un sistema che nel 2013 ha significato per loro una prima diminuzione delle pensioni di vecchiaia mediamente del 20% rispetto a quello precedente e che dal 2024, progressivamente, percepiranno pensioni ridotte di un ulteriore 20%. Le pensioni di vecchiaia nel piano assicurativo in primato dei contributi saranno quindi ridotte in soli 15 anni mediamente del 36% rispetto al valore delle rendite del piano assicurativo in primato di prestazioni. "Attraverso questa operazione, si impoverisce una fetta importante del ceto medio ticinese", scrive la sezione cittadina del Ps annunciando la serata "Ipct: chiedilo a Manuele Bertoli e Adriano Merlini", organizzata martedì 4 ottobre alle 18 alla scuola elementare di Besso. Una serata voluta per fare in modo che il pubblico possa porre le domande attorno a questo tema a due persone competenti. Con la partecipazione di Manuele Bertoli (consigliere di Stato) e Adriano Merlini (presidente del Consiglio d’amministrazione Ipct) vi sarà la possibilità di porre loro qualsiasi domanda riguardo alla situazione pensionistica cantonale. La sezione Ps si chiede perché, contrariamente a quanto fatto per la Cassa pensioni di Lugano, la politica cantonale sembra incapace di impedire questo scenario? Quali sono le misure di compensazione che dovrebbero essere prese per impedire questo scenario? E a quale costo?