Continuare ad affermare che il Cantone offra pensioni d’oro ai suoi dipendenti è una falsità. Circa 16’000 assicurate e assicurati con meno di 58 anni hanno già subito una riduzione del 20% delle pensioni con il cambiamento del sistema, avvenuto il 1º gennaio 2013, dal primato delle prestazioni al primato dei contributi. Nelle prossime settimane il Consiglio d’amministrazione dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct), per finanziare le rendite degli assicurati con meno di 50 anni all’1.1.2013 (pensioni in primato dei contributi senza garanzie transitorie), ridurrà dall’1.1.2023 di circa il 20% il tasso di conversione per il calcolo delle pensioni. In meno di 10 anni si arriverà quindi a una diminuzione di circa il 40% delle pensioni cantonali: in nessun ente pubblico svizzero si è mai visto un simile peggioramento delle condizioni pensionistiche. Questo perché il Consiglio d’amministrazione dell’Ipct non può decidere autonomamente un piano di compensazione delle rendite, senza passare dal Parlamento.
Un piano di compensazione per questa ulteriore diminuzione sarebbe possibile aumentando il salario assicurato e aumentando i contributi a carico del datore di lavoro (si stima un +4%), ma per far questo occorre che il Gran Consiglio approvi una modifica della legge cantonale sull’Ipct. Abbiamo visto negli ultimi 18 mesi l’opposizione parlamentare e la minaccia di referendum leghista-udc contro il pagamento cantonale all’Ipct del disavanzo di 500 milioni di Fr., che si è creato per pagare le garanzie date dal Parlamento nel 2013 agli assicurati che oggi hanno più di 58 anni (ricordiamo che senza queste garanzie il cambiamento di sistema previdenziale non sarebbe stato accolto).
Cosa succederà in Parlamento nei prossimi mesi di fronte a un eventuale piano di compensazione da varare per non massacrare le rendite degli assicurati Ipct con meno di 58 anni? Per questo il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari Vpod Ticino invita dipendenti e docenti affiliati all’Ipct a manifestare in favore di pensioni decorose il 15 settembre alle 17 a Bellinzona: vogliamo assolutamente evitare di arrivare a un taglio del 40% delle pensioni, ma anche a una riduzione dei salari netti a causa di contributi pensionistici troppo alti. Con la manifestazione del 15 settembre chiediamo al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato di fornire subito un impegno a favore di un piano di compensazione equo per gli assicurati con meno di 58 anni che non hanno garanzie pensionistiche. Le pensioni dei 16’000 dipendenti cantonali e docenti senza garanzie non sono affatto rendite “privilegiate”: le loro pensioni non possono quindi essere ulteriormente ridotte!