Peter Murer per 22 anni lo ha gestito guadagnandosi l’affetto della gente. Ora lascia ma ‘Bondì’ resterà
Ci sono persone che diventano protagoniste in un certo contesto, loro malgrado. È il caso di Peter Murer, arrivato nel 1987 al confine di Origlio, in territorio allora di Vaglio, e diventato gerente dell’Alimentari Bondì nel 2000. Gestire un negozietto di paese era ed è un’impresa che si sta rivelando sempre più eroica, considerata la crescente concorrenza dei grandi distributori che, fra Vezia e Taverne, sovrastano il commercio regionale. Eppure Peter ha avuto la costanza e il coraggio di continuare, sacrificando anche la domenica mattina pur di poter soddisfare le esigenze degli abitanti di Origlio.
«È stata una scelta legata al fatto di poter fornire il pane fresco e i giornali», ci dice un Peter molto emozionato. Ma con gli origliesi che rapporto c’è stato? «Un rapporto molto bello, costruito negli anni, che ha determinato molte conoscenze e amicizie. Un rapporto che è stato esemplare: l’apice è stato nel 2019, poco prima che ci fosse la pandemia, quando mi hanno dato un sostegno enorme perché mi sono ferito alla mano e ho dovuto chiudere per diverse settimane». Come? «Hanno organizzato, a mia insaputa, una colletta e, con gli oltre 15’000 franchi raccolti, ho potuto avere una persona al mio servizio che mi ha permesso di continuare. Con una mano fuori uso, non avrei avuto nessuna possibilità. Grazie a questa solidarietà, il negozio ha riaperto ed è stata una fortuna, anche perché poi, con lo scoppio della pandemia, ciò si è rivelato essenziale per il paese». In che senso? «Con l’aiuto di diverse persone e con la collaborazione del Municipio e del suo personale ho potuto organizzare il servizio a domicilio per tutto il periodo del lockdown e ne hanno beneficiato soprattutto le persone anziane: un dare e avere che ha rafforzato il senso di comunità e l’importanza del negozio».
Una spinta nella difficoltà? «Certamente, anche perché il taglio alla mano mi aveva prostrato: l’aiuto e lo stimolo datomi dai vari clienti sono stati una molla per rifiutare il ricorso all’AI e andare avanti. Un aspetto che rimarrà sempre nel mio cuore». Ma come si resiste davanti ai supermercati? «Credo che il rapporto che si instaura con i clienti sia particolare, si entra in sintonia con loro, si ride e si scherza, cercando nel contempo di accontentare tutti. È chiaro che i prodotti hanno un costo leggermente superiore, ma se si pensa alla comodità di avere un negozio sulla porta di casa, al tempo che si risparmia, al minore impatto ambientale e ai rapporti interpersonali i benefici ci sono». Un negozio che è su una via di transito di non poco conto se si pensa che Origlio è attraversato mediamente da 11’000 veicoli al giorno. «Anche questo fattore ha la sua importanza, perché non sono pochi gli operai che si fermano a fare la spesa, soprattutto prima di mezzogiorno o al mattino prima delle 7. Ciò ovviamente comporta qualche sacrificio in più, perché le forniture arrivano prima delle 06.30».
E ora, a 65 anni, si dice stop. «Non è stata una scelta facile: ho sempre amato il mio lavoro, mi sono sempre piaciuti i rapporti con i clienti e ho sempre cercato di avere prodotti sani, artigianali e di prossimità Con la popolazione, con le istituzioni, i gruppi e le associazioni, come con i passanti e i vacanzieri, ho avuto sempre un rapporto aperto e collaborativo. La popolazione mi è stata vicina: ringrazio tutti e li porto nel cuore: vado in pensione con molta serenità. Da lunedì comincerò una nuova vita: ma il piccolo regno dell’Alimentari Bondì, continuerà ad esserci con Giancarlo Curti e sua moglie, ai quali auguro altrettanto successo».
E la popolazione cosa pensa? Il commento della signora P.F.M. , fra i tanti raccolti, ne è la sintesi: «Peter è diventato sempre più un personaggio, amato da tutti perché capace di interagire col sorriso e con quel suo italiano… misto: aperto, disponibile, modesto, pignolo quanto generoso, solidale, e integrato nel contesto come pochi. Ci spiace che lasci ma certamente rimarrà nel cuore di tutti per la sua umanità. Grazie Peter per quanto ha saputo dare a tutti noi».