Luganese

Lugano, in arrivo le linee guida per il risparmio energetico

Quasi pronte le possibili misure infrastrutturali e comportamentali che il gruppo di lavoro presenterà al Municipio per contenere il consumo

Al vaglio anche l’abbassamento delle temperature nelle aule scolastiche della Città
(Ti-Press/Archivio)
8 settembre 2022
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È imminente la presentazione della strategia di Lugano per fronteggiare la crisi energetica. Una serie di provvedimenti arriverà sul tavolo del Municipio in una delle prossime sedute. Ci stanno lavorando i membri dell’unità di crisi istituita un paio di anni fa in occasione della pandemia, poi mantenuta per la questione legata alla guerra e ai rifugiati ucraini e ora attivata sul ‘fronte’ energetico. All’interno del gremio, coordinato dal comandante della Polizia di Lugano Roberto Torrente, è stato inserito anche il responsabile dell’Ufficio dell’energia della Città. Gli approfondimenti svolti, spiega il sindaco di Lugano Michele Foletti, sfoceranno in direttive interne sul risparmio praticabile nell’amministrazione cittadina. In riva al Ceresio, continua Foletti, «non si parte da zero, Lugano alla fine del 2019 ha ottenuto il Label Città dell’energia». Intanto il gruppo dei Verdi in Consiglio comunale ha presentato una mozione per chiedere una strategia per regolare l’illuminazione pubblica e privata esterna.

Foletti: ‘Sui costi siamo tranquilli’

A livello di costi, il sindaco intanto rassicura: «Il prospettato aumento non inciderà troppo sulle spese, perché abbiamo stipulato contratti a lungo termine, quindi siamo abbastanza tranquilli per quanto riguarda i nostri centri che consumano di più, come il Palazzo dei Congressi, la pista di ghiaccio e la piscina. Però bisogna fare di tutto per risparmiare». Quanto alla richiesta avanzata dai Verdi, Foletti afferma che «in base alle analisi che abbiamo effettuato, la Città di Lugano ha un efficienza energetica piuttosto alta rispetto all’illuminazione pubblica. Non solo. Già da alcuni anni abbiamo introdotto misure di risparmio energetico». Si potrebbe fare di più o meglio? «Mah, bisogna sempre ponderare il fattore sicurezza e come Municipio dobbiamo soppesare aspetti positivi e negativi di ogni eventuale intervento – risponde il sindaco –. È facile dire ‘spegnete tutto’. In Italia, ad esempio, nelle città lasciate al buio di notte, hanno registrato più incidenti stradali e altri problemi».

Torrente: ‘Vogliamo cambiare l’approccio’

All’interno dell’unità di crisi sono stati creati tre sottogruppi: acqua, gas e corrente elettrica che lavorano in stretto contatto con le Ail Sa per elaborare gli scenari e gli interventi per farvi fronte. «All’interno dell’amministrazione cittadina stiamo elaborando delle linee guida per il risparmio energetico a tutti i livelli – informa Il coordinato Roberto Torrente –. Prevediamo alcuni interventi infrastrutturali, come l’introduzione di un termostato per regolare i riscaldamenti pubblici e sensori per spegnere le luci quando non servono. Inoltre, stiamo valutando delle misure comportamentali dei dipendenti della Città e dei provvedimenti eccezionali». Si tratta, aggiunge Torrente, di misure che intendono portare avanti un discorso di cambiamento dell’approccio di ognuno di noi al consumo di energia. Misure che potranno quindi essere introdotte a lungo termine, per evitare lo spreco di energia. Rispetto alle misure eccezionali (come il contingentamento e il divieto di consumo, ndr.) sono pure previste direttive. Prenderemo inoltre contatto con il gruppo di lavoro del Cantone per capire come muoverci in sintonia».

Le misure che verranno adottate dalla Città di Lugano andranno ad aggiungersi alla sensibilizzazione sull’uso parsimonioso dell’energia promossa a livello federale e cantonale. Misure che non si discosteranno tanto da quelle suggerite di recente dall’Unione delle città svizzere: oltre ad abbassare le temperature dei locali dell’amministrazione e delle aule scolastiche, si consiglia anche di riscaldare l’acqua delle piscine pubbliche coperte di due gradi in meno, di spegnere l’illuminazione degli edifici storici o delle insegne pubblicitarie, di non far funzionare più gli ascensori o le scale mobili, se possibile.

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