Badaracco: ‘Dall’anno prossimo garantiremo, salvaguardando il brand, la tradizionale formula di tre serate di concerti’. Soddisfatto Jacky Marti
Mai dire addio. Estival Jazz avrà una seconda vita. Dopo che lo scorso febbraio Jacky Marti, ideatore e fondatore della kermesse musicale luganese di respiro internazionale, unitamente a Andreas Wyden, aveva gettato la spugna, tirando il campanello d’allarme in tema di sponsor – oltre alla pandemia che ha cancellato lo svolgimento delle ultime due edizioni, sono venuti meno i mezzi garantiti da alcuni importanti patrocinatori per assicurare concerti di qualità e gratuiti – arriva una novità. «Dall’anno prossimo la Città garantirà la continuità di Estival Jazz, secondo la formula tradizionale: tre serate di concerti nel periodo consueto della prima metà di luglio, sicuramente in Piazza della Riforma ma si potranno studiare anche altri luoghi», dichiara Roberto Badaracco, capodicastero Cultura, sport ed eventi di Lugano, che aggiunge: «Salvaguarderemo e riprenderemo il brand dell’importante kermesse». E come verrà risolto il nodo economico? «Probabilmente sarà creata un’associazione che avrà il compito di occuparsi di questo aspetto. Ci stiamo ancora lavorando» – risponde il vice sindaco. Jacky Marti, da noi interpellato, afferma: «È una notizia che accolgo con piacere. Di certo ci siederemo a un tavolino dopo il 27 agosto, per parlarne approfonditamente. È da anni che con la Città si è instaurato un dialogo, e lungo tutto questo tempo ci siamo trovati concordi sul fatto che l’importanza di Estival Jazz vada ben oltre la manifestazione. L’intervento della Città, come già detto in passato, diventa fondamentale soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. Da parte nostra abbiamo dato la disponibilità a essere ancora presenti dal punto di vista artistico per garantire il futuro di Estival».
Intanto, il prossimo 27 agosto Estival Jazz targato Marti e Wyden, conoscerà la sua 42ª edizione, seppure in formato ridotto, nel breve ma intenso volgere di una notte, nel cuore della city, nell’ambito di Blues to Bop. «Sarà questa una importante serata memorial sotto la direzione dei due fondatori della kermesse», spiega Badaracco. Una notte che già sin d’ora si preannuncia grande e di alta qualità e che certo non tradirà lo spirito della manifestazione luganese, fondata nel 1979, che nei suoi oltre quattro decenni di vita ha portato sul palcoscenico cittadino i più grandi nomi della musica. Uno su tutti, ma l’elenco è davvero interminabile, quello di Miles Davis. In scena a fine mese tornerà la Premiata Forneria Marconi, per brevità e celebrità conosciuta più semplicemente con le sue iniziali Pfm, che unirà la celebrazione dei 50 anni di attività con la musica di Fabrizio De André. E ancora: i Gipsy Kings, autori degli storici ‘Bamboléo’ e ‘Djobi, Djoba’. Sul palco infine i Banda dos Curumins, gruppo musicale nato nel quartiere periferico della Pedreira, a San Paolo del Brasile, composto di 17 ragazzi e ragazze creato dal regista ticinese Alberto Eisenhardt e da sua moglie Adriana, straordinario progetto culturale, educativo e artistico che ha saputo sfidare le difficoltà del contesto sociale dove vivono i giovani musicisti.
E a proposito di musica, cultura e arte, a Lugano si è appena concluso con successo il LongLake Festival. Soddisfatta l’autorità cittadina che affida a un comunicato stampa le note entusiastiche. "La viva partecipazione del pubblico nei 19 giorni di eventi ha accresciuto l’atmosfera di festa dell’estate luganese favorendo, in alcune delle zone più incantevoli della città, esperienze intense da ricordare e condividere. Un’edizione baciata dal sole, 120 eventi e più di 100 ospiti nazionali e internazionali. Dalla variopinta palette di artisti del Buskers, ai sold out per i concerti di Roam; dai numerosi ospiti di Wor(l)ds fino ai progetti creativi di Urban Art; senza dimenticare i tanti momenti per i più piccoli del Family Festival, i mercatini, lo Street food, le tante esperienze da vivere e il finale con La Quairmesse, il festival dedicato ai giovani artisti della scena musicale nazionale, l’edizione 2022 è stata caratterizzata dalla presenza del pubblico che ha fatto sentire la sua voglia di tornare a condividere momenti ed esperienze spensierati".
Roberto Badaracco, osserva fra l’altro: «È stato incoraggiante rivedere cittadini e turisti invadere il lungolago, le piazze e il Parco Ciani». Attraverso Urban Art Festival sono nate a Lugano tre opere incentrate sulla sostenibilità. Successo anche per il Buskers Festival che ha saputo unire leggerezza, festa, libertà, magia e stupore per l’arte in strada. Sfidando la canicola il pubblico del Wor(l)ds Festival ha partecipato agli incontri pomeridiani e agli spettacoli serali che con ospiti locali e internazionali ha saputo ispirare il pubblico. Tornato dopo tre anni, il Roam Festival ha invece permesso una connessione particolare tra gli artisti e il pubblico creando complicità e divertimento, grazie all’ambientazione naturale del Parco Ciani. Si è confermato anche quest’anno prezioso e apprezzato da famiglie e bambini, il Family Festival attraverso il suo Villaggio con area giochi dove condividere momenti di divertimento e creatività, i laboratori di ogni genere e gli spettacoli teatrali che hanno offerto momenti di bellezza e interazione. Il tutto gratuito. Nel weekend che ha preceduto la festa nazionale del 1° agosto, La Quairmesse Festival ha dato spazio alla Swiss Made Music con il festival dedicato ai giovani artisti della scena musicale nazionale che ha attirato il pubblico ticinese e confederato, così come diversi turisti.
Da noi interpellato, il presidente di HotellerieSuisse Ticino, Lorenzo Pianezzi, fa sapere che la manifestazione luganese rappresenta un buon biglietto da visita. Dapprima i dati sull’andamento turistico a livello cantonale: «Se guardiamo le cifre a livello cantonale di quest’anno, rispetto al 2021 (dati di fine maggio) c’è stato un calo del 5%, ma un aumento pari al 16% rispetto al 2019, anno prepandemico. Il Ticino viene ancora scelto da un buon numero di cittadini confederati, e si sta muovendo anche all’estero con i Paesi a noi vicini: Italia, Germania, Francia. Abbiamo inoltre rispondenza dai Paesi arabi. L’andamento resta dunque positivo. Il LongLake rientra tra le offerte turistiche, è molto gradito, funge spesso da sorpresa e fa sì che Lugano venga recepita come una città viva. E noi albergatori ci stiamo chiedendo se non sia il caso di pensare anche a un LongLake invernale, viste anche le temperature miti». Intanto le animazioni estive proseguono per tutto agosto fino a inizio settembre con incontri, matinée, musica, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali per grandi e piccoli. Il programma dei prossimi eventi è disponibile sul sito luganoeventi.ch.