Spettacoli

L’estate luganese del LongLake arriva fino a Estival

Un evento ‘a matrioska’ dal 13 al 31 luglio, nella lunga stagione di arte varia presentata ieri a Villa Ciani

Jacky Marti
(Ti-Press)
9 giugno 2022
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Il Summer Jamboree on the Lake inizia oggi ed è un’anticipazione dell’estate luganese. Poi, dal 13 al 31 luglio, al Parco Ciani e dintorni torna LongLake Lugano, per la 12esima edizione e nel suo formato originale, tre settimane e sei ‘festival dentro il festival’: Busker, Roam, La Quairmesse, Urban Art, Family, Wor(l)ds. L’estate luganese è anche Blues To Bop (dal 25 al 28 agosto), l’ultima volta ‘bonsai’, ora nuovamente in scala 1:1 per ospitare la serata speciale di Estival Jazz, il 27 agosto in Piazza della Riforma come ai bei tempi. Bei tempi nel cui ritorno tutti confidano per la prossima edizione (non bonsai). Questa "prima vera estate dal 2019 entrerà nella storia" (Roberto Badaracco, vicesindaco) per quantità straripante di eventi in tutto il cantone. Restando a Lugano: tornano gli Swiss Harley Days (1-3 luglio), Lugano Marittima (25.5-28.8), Urban Beach (1.5-18.9), Lugano Bella (fino al 28.8) e altro intrattenimento.

Sul magazine

Illustrato ieri nella Sala degli Specchi a Villa Ciani, il LongLake Lugano Festival ha un magazine, che i luganesi riceveranno a stretto giro di posta. Delle 86 pagine di proposte, il Buskers Festival curato da Damiano Merzari e Ilenia Ricci ne occupa 12, riepilogative dei 50 artisti tra musicisti, attori e acrobati per complessivi 150 set di arte e di musica dal 13 al 17 luglio, con la proposta teatrale in piazza e sul lungolago, e al Parco Ciani quella più strettamente musicale. Il Family Festival apre il 13 luglio per chiudersi il 31, dedicato alla fascia 0-12 anni, con la Hall del Palacongressi e l’adiacente giardino del Parco Ciani adibiti a Villaggio Family, ambiente per gioco e famiglie. Lo Urban Art Festival, apre l’11 luglio per chiudersi il 30, nell’invito di Arte Urbana Lugano a scoprire l’opera di Antoine Déprez e Ursula Bucher, che sarà realizzata su di una parete perimetrale del Lido di Lugano, quella di Regina Kioko Ikeda Ferretti, un murales nel quartiere di Lambertenghi, e il gigantesco collage di Sir Taki, in arrivo in via Foce. Il Wor(l)d Festival, evento di condivisone tra arti, si apre il 14 luglio: al Parco Ciani si alterneranno Eraldo Affinati, Ferruccio Cainero, Mauro Magatti, Massimo Zamboni, Massimo Gezzi, Goffredo Buccini e molti altri.

La musica

Unica parte di festival a pagamento (il resto è a entrata libera), il Roam Festival ricorda i suoi nomi: Max Gazzè il 21 luglio; l’accoppiata Frah Quintale – Joan Thiele il 22 luglio; Son Lux e Alice Phoebe Lou il 23 luglio, con l’opening di Hilke, dal Belgio. Il patron di Roam Filippo Corbella ha più di una parola per La Quairmesse, il 30 e 31 luglio, manifestazione che ha idealmente preso il posto di Palco ai Giovani: "Rappresenta la maturità, è un festival che passa da competizione a confronto, esteso al panorama svizzero tutto e non solo a quello ticinese". Una formula "tripartita" che manterrà comunque la sua parte di concorso – 800 iscritti, e una lunga selezione che ha portato a 18 nomi – aggiungendone una seconda a invito e una terza dedicata agli headliner, uno per sera: Royal Republic dalla Svezia e Mellow Mood dall’Italia.

Le parole di Corbella portano a Blues to Bop, dal 25 al 28 agosto, un confronto "tra leggende e nuove leve": dagli Stati Uniti la Bobby Rush Band, King Solomon Hicks, Toni Green with Groove City Band, Vasti Jackson and the Mississippi Trinity e Nikki Hill, in cartellone con nomi svizzeri (Lilly Martin), italiani (Roberto Testini, Egidio ‘Juke’ Ingala) e locali, il già Swiss Blues Award Marco Marchi con i suoi Mojo Workers. All’interno di Blues to Bop, la "congiunzione astrale unica" (cit. Claudio Chiapparino, divisione eventi e congressi): sabato 27 agosto, solo per una notte, Estival Jazz. I nomi: Premiata Forneria Marconi, più brevemente detta PFM, Gipsy Kings (ma gli originali) e la Banda dos Curumins, dal Brasile. A margine della conferenza, microfono a Jacky Marti…

Jacky Marti

‘Per una volta, nazionalpopolari’

«Sono forse il motivo che ci ha permesso di non mollare, perché con loro avevamo un debito morale». I giovani brasiliani delle favelas in arrivo a Lugano sono l’orgoglio di Jacky Marti e di tutti coloro che grazie ad Alberto Eisenhardt contribuiscono a un progetto di recupero che è anche musicale. «Conosco bene la storia di questa Casa dos Curumins – spiega Mister Estival – un progetto educativo, formativo, culturale, artistico, di sostentamento creato dall’amico Alberto, regista televisivo, che con sua moglie Adriana si occupa in questo momento di 500 ragazzi. Tra tutte le attività, hanno creato un gruppo musicale che col tempo, anche grazie all’aiuto di professionisti della musica, è cresciuto, fino a vincere quest’anno il premio quale miglior band brasiliana ‘educativa’, come la chiamano lì». I ‘Curumins’ attendono da due anni questo momento: «È la prima volta che escono da questa situazione di disagio e prendono l’aereo per scoprire l’Europa. Con loro ci sarà l’ambasciatore svizzero in Brasile, Pietro Lazzari, a testimonianza di quanto gli svizzeri e la Confederazione sentano vicino questo progetto». La Banda dos Curumins non sarà soltanto a Lugano: «Li ho messi in contatto con Cesare Rancilio, proprietario di Villa Arconati e cittadino di Castagnola che ha subito abbracciato la causa. Suoneranno anche in Italia e potranno dire di aver fatto un piccolo tour».

Gli altri di Estival. «Sarà una sola sera, e dopo due anni di stop abbiamo pensato a qualcosa di ‘nazionalpopolare’, che faccia ballare e magari cantare, e restituisca la gioia di condividere la piazza». Per l’Estival ‘one night only’, la PFM metterà insieme la celebrazione dei 50 anni di attività con la musica di Fabrizio De André (anche oggetto di tour specifico, anni fa, insieme al figlio Cristiano); e i Gipsy Kings porteranno nell’arena del jazz il loro mix di voci e acustiche (si annunciano in 14 sul palco per riproporre i sempreverdi ‘Bamboléo’ e ‘Djobi, Djoba’). E il futuro? «Per il prossimo Estival – chiude Jacky – stiamo cercando di trasmettere le consegne alla Città, che quest’anno si è accollata una buona parte dell’organizzazione pratica. C’è bisogno di un’iniezione d’energia, ferma restando la nostra direzione artistica. Vediamo cosa succederà, confido nella forza persuasiva e nel sostegno della Città, ma non voglio nemmeno scaricare il barile: faremo la nostra parte» – programma completo su www.longlake.ch


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Jacky Marti