Si accorciano i tempi di prescrizione del procedimento che coinvolge anche il municipale di Lugano Tiziano Galeazzi. Udienza aggiornata a metà giugno
I giudici del tribunale collegiale di Bergamo (presidente Stefano Storto) nel processo "Pecunia OIet" non hanno sciolto la riserva sulla competenza territoriale. Per decidere hanno chiesto di acquisire nuova documentazione, fra cui i certificati di residenza di quattro dei sei imputati sotto processo, per cui l’udienza è stata aggiornata alle 15 del 14 giugno. Insomma, un rinvio di quasi un mese e mezzo che accorcia i tempi della prescrizione. A giugno si dovrebbe riuscire a capire dove il processo "Pecunia Olet" sarà celebrato. Per l’accusa la competenza è dei giudici di Bergamo, per i difensori la vicenda è radicata nel Bresciano, dove sono iniziati i fatti: i reati tributari e fallimentari che risalenti al 2011 sono riferiti ad alcune aziende edili riconducibili a quattro dei sei imputati. Reati tributari (evasione fiscale in primis) che avrebbero generato i capitali rimbalzati tra Calcio (Brescia), Singapore, San Marino, Isole Marshall e Canton Ticino (Lugano e Locarno). Un giro per occultare la provenienza illecita dei capitali (la tesi dell’accusa). Fra gli imputati c’è Tiziano Galeazzi, municipale di Lugano, e un secondo fiduciario ticinese, residente a Locarno. Al centro della vicenda una quarantenne imprenditrice bresciana, residente a Lugano, e i suoi familiari (i genitori e un fratello). Anche questa volta nessuno degli imputati era in aula.