Luganese

Lugano, ‘inopportuno’ l’incentivo una tantum per i giovani

Secondo il Municipio, il contributo di 2’500 franchi non è una mira efficace di politica economica e non aiuterebbe a renderli autonomi

Giovani in attesa del treno per Zurigo, qualche anno fa
(Ti-Press/Archivio)
14 aprile 2022
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"Dal punto di vista locale una spesa di 750’000 franchi sotto forma d’incentivo non rappresenterebbe una misura efficace di politica economica: non produrrebbe il risultato sperato in rapporto alla cifra investita dalla Città e non comporterebbe l’ulteriore onere del suo monitoraggio (a garanzia che questo incentivo venga davvero speso sul territorio)". Parole del Municipio di Lugano che ritiene inopportuna la proposta formulata dal consigliere comunale Andrea Sanvido attraverso l’interrogazione "Giovani indipendenti: contributo una tantum di 2’500 franchi". Inopportuna, perché la Città di Lugano offre già una serie di misure a favore dell’occupazione giovanile, non solo nella reale possibilità d’inserimento nel mercato del lavoro, ma anche l’accompagnamento mirato assicurato dal servizio Luganonetwork per valutare i possibili percorsi formativi e professionali. Misure allestite dalla Divisione socialità. Il lavoro sociale, aggiunge il Municipio nella risposta, prevede la partecipazione degli utenti nel delineare progetti di vita sostenibili a medio e lungo termine. Un contributo una tantum per incentivare i giovani dai 20 ai 30 anni a lasciare la casa dei genitori, invece, agli occhi dell’esecutivo, "rappresenta un sostegno limitato a una spesa puntuale che non considera il contesto entro il quale il fenomeno si inserisce: ossia la difficoltà dei giovani nel trovare soluzioni stabili per rendersi autonomi dalla famiglia". Pertanto, il progetto difficilmente porterebbe i benefici attesi attraverso il riconoscimento di un contributo finanziario, quando sono diverse le condizioni quadro vincolanti per la scelta da parte dei giovani di risiedere da soli.

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