Interpellanza al Municipio di Lugano chiede lumi sul progetto della Città avviato con il Gruppo Tether e sugli aspetti nocivi delle criptovalute
"Lugano casa per la comunità crypto: con chi e a che prezzo?". Questo il titolo di un’interpellanza interpartitica – prima firmataria, Morena Ferrari Gamba (Plr) – inoltrata al Municipio di Lugano. Il tema si riferisce al recente progetto presentato dalla città di Lugano con il gruppo Tether. Gli autori dell’interpellanza avanzano numerose perplessità ed evidenziano come il progetto sia in contrasto con il progetto Luganosostenibile, dal momento che le criptovalute sono considerate altamente anti-ecologiche.
Si evidenzia inoltre nell’interpellanza: "Mediante la presentazione del 4 marzo intitolata "Plan B" il Sindaco di Lugano ha associato la città di Lugano al gruppo privato Tether di Giancarlo Devasini. Ma come si è scelta quest’azienda quando su di essa vi sono molti lati ancora oscuri e solleva molti dubbi? Negli Stati Uniti, dove probabilmente Tether non può più operare, hanno avviato diverse indagini sul Gruppo Tether e mosso accuse sulla reale capacità di copertura dei propri volumi di emissione, senza dimenticare i trascorsi penali. Questioni giuridiche e penali su cui non vogliamo entrare, ma che ci portano alla prudenza e sollevano dubbi se il Municipio abbia fatto i dovuti accertamenti e valutazioni, o per la foga di "fare" si è abboccato all’amo del miglior offerente, rischiando di mettere a rischio il futuro del nome, ma anche dell’economia della Città". Ecco le domande rivolte all’Esecutivo cittadino: 1. Per un progetto così importante, il Municipio non ha ritenuto necessario coinvolgere il Consiglio Comunale?; 2. Usi e Supsi in che misura collaborano in questo progetto?; 3. L’Associazione Bancaria è stata coinvolta o sentita per questo progetto e sul Gruppo coinvolto?; Qual è il suo parere?; 4. Come riportato dai media, il Municipio ha verificato gli importi e per quali motivi il Gruppo Tether ha versato somme a titolo di patteggiamento alle autorità giudiziarie e regolamentari americane?; 5. Chi e come è stato verificato: a. Se il consumo energetico che sarà collegato a questa iniziativa tiene conto delle attuali e future carenze energetiche, visto l’elevato consumo della blockchain?; b. Se questo progetto è conforme ai piani di riduzione rispettivamente azzeramento delle emissioni di CO2 già previsto dalla Confederazione?; c. Si tiene conto delle previste misure restrittive in discussione nel parlamento svizzero di fronte alla pericolosità dell’abuso di criptovalute?; d. È possibile conoscere il gruppo di lavoro, i promotori di questa iniziativa, elencando le loro conoscenze ed esperienze in questo settore?; 6. È già stato ottenuto un preavviso favorevole per la autorizzazione da parte della Finma e dell’autorità cantonale sull’esercizio dell’attività di fiduciario e di intermediario finanziario?; 7. Quali sono le misure concrete che sono già state adottate per garantire il rispetto delle misure antiriciclaggio, prevenire truffe ed estorsioni?