Il Tribunale di Mosca ha però disposto misure di controllo e l’obbligo di residenza. E sul cittadino ceceno penderebbe un’espulsione fino al 2031
Condannato a 19 anni di carcere, da qualche giorno il cittadino ceceno, Alexander Bakaev, autore materiale dell’omicidio di Ponte Capriasca – il 3 dicembre 2002 uccise con un coltello, Flavia Bertozzi – è stato rimesso in libertà. I giudici del Tribunale di Mosca, città nella quale il killer era in carcere e dove avrebbe concluso di scontare la sua pena il 3 agosto 2024, hanno accolto la sua richiesta di libertà provvisoria, avviata dallo scorso dicembre. Libertà provvisoria disposta comunque con precise misure di sicurezza: Bakaev sarà sottoposto a misure di controllo e gli è stato imposto l’obbligo di residenza. Non solo. La Segreteria di Stato della migrazione avrebbe disposto, dopo la notizia della condanna inflitta al killer – 20 anni di carcere, poi ridotti a 19 anni dalla Cassazione il 3 agosto 2005 – avrebbe ordinato nei suoi confronti il divieto di entrata in Svizzera e nell’area Schengen fino alla fine del 2031.
I familiari di Flavia Bertozzi e il marito della vittima, Andrea Bertozzi, guardia di confine contro cui il mandante dell’assassinio, Klaus Ingo Opris (deceduto il 27 dicembre 2012 in carcere a Bucarest) aveva giurato vendetta per un fermo finito in malo modo alla dogana di Chiasso Brogeda, non si erano opposti alla scarcerazione di Bakaev.