Luganese

Rione Madonnetta, a che punto è procedura di tutela?

Il Municipio di Lugano ha annunciato nel 2020 una variante beni culturali. Un’interpellanza chiede di fare il punto della situazione

Uno scorcio sui caseggiati
(archivio Ti-Press)
27 gennaio 2022
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Sono passati due anni da quando il Municipio di Lugano ha annunciato di aver iniziato a lavorare a una nuova variante beni culturali per le sezioni di Lugano e Castagnola. “Sulla protezione degli stabili del rione Madonnetta non si è più saputo nulla”. A sollevare il tema è un’interpellanza (primo firmatario Nicola Schoenenberger dei Verdi) presentata al Municipio di Lugano. Il recente cambio di proprietà – gli edifici, di proprietà della Cassa Pensioni di Lugano, sono stati ceduti a un fondo d’investimento del Canton Zugo assieme a dei terreni adiacenti – “richiama urgentemente la necessità di emanare subito la misura provvisionale per la protezione delle case, rispettivamente le misure di salvaguardia della pianificazione a tutela degli edifici di via Marco da Carona e via Giovani Ferri”. Nell’interpellanza si ricorda che dopo i ricorsi parzialmente accolti dal Tram, la procedura voluta da Comune e Cantone per la tutela del rione Madonnetta non è ancora terminata. “È impossibile escludere la possibilità di una domanda di demolizione/costruzione (del resto già elaborata precedentemente dalla Cassa pensioni di Lugano)”.

Al Municipio viene chiesto a quanto ammonta il valore dell’operazione di cessione e a che punto è la proceduta di tutela del rione, aggiornamento della variante beni culturali per le sezioni di Lugano e Castagnola “promessa nel 2020”. Gli interpellanti vogliono infine sapere se l’esecutivo “intende avviare subito la misura provvisionale e le misure di salvaguardia della pianificazione a favore delle case del rione Madonnetta (anche per evitare la procedura sciagurata del deposito delle Arl di Viganello: prima arriva la domanda di costruzione poi seguono le opposizioni e l’indignazione dei cittadini)”.