Il Municipio di Lugano ha annunciato nel 2020 una variante beni culturali. Un’interpellanza chiede di fare il punto della situazione
Sono passati due anni da quando il Municipio di Lugano ha annunciato di aver iniziato a lavorare a una nuova variante beni culturali per le sezioni di Lugano e Castagnola. “Sulla protezione degli stabili del rione Madonnetta non si è più saputo nulla”. A sollevare il tema è un’interpellanza (primo firmatario Nicola Schoenenberger dei Verdi) presentata al Municipio di Lugano. Il recente cambio di proprietà – gli edifici, di proprietà della Cassa Pensioni di Lugano, sono stati ceduti a un fondo d’investimento del Canton Zugo assieme a dei terreni adiacenti – “richiama urgentemente la necessità di emanare subito la misura provvisionale per la protezione delle case, rispettivamente le misure di salvaguardia della pianificazione a tutela degli edifici di via Marco da Carona e via Giovani Ferri”. Nell’interpellanza si ricorda che dopo i ricorsi parzialmente accolti dal Tram, la procedura voluta da Comune e Cantone per la tutela del rione Madonnetta non è ancora terminata. “È impossibile escludere la possibilità di una domanda di demolizione/costruzione (del resto già elaborata precedentemente dalla Cassa pensioni di Lugano)”.
Al Municipio viene chiesto a quanto ammonta il valore dell’operazione di cessione e a che punto è la proceduta di tutela del rione, aggiornamento della variante beni culturali per le sezioni di Lugano e Castagnola “promessa nel 2020”. Gli interpellanti vogliono infine sapere se l’esecutivo “intende avviare subito la misura provvisionale e le misure di salvaguardia della pianificazione a favore delle case del rione Madonnetta (anche per evitare la procedura sciagurata del deposito delle Arl di Viganello: prima arriva la domanda di costruzione poi seguono le opposizioni e l’indignazione dei cittadini)”.