Luganese

Arriva a Bioggio la Rocket League, ‘non sono giochini’

Il primo torneo ticinese di questo eSport mette in palio un montepremi di 4mila franchi. ‘Serve un nuovo approccio a queste discipline’

Iscrizione per minorenni? Solo se vanno bene a scuola (Archivio Ti-Press)
23 novembre 2021
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«Molte persone vedono ancora gli eSport come dei ‘giochini’. Non è così, sono delle vere e proprie attività sportive, entrate di diritto nelle discipline olimpiche». Parola di Massimiliano Longo, co-fondatore dell’associazione di eSport Akr con sede a Bioggio. «Al momento abbiamo 30 membri attivi, e siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti. Quando siamo nati volevamo evitare che il Ticino fosse l’ultima ruota del carro in questo settore». Tra le varie iniziative promosse dall’associazione c’è il primo torneo ufficiale della Rocket League, un gioco virtuale a squadre che unisce calcio e motori. Lo scopo è quello di segnare nella porta avversaria spingendolo il pallone con un’automobile, all’interno di un’arena futuristica. Le iscrizioni sono aperte da oggi sul sito www.esportmaster.net, a dicembre ci saranno le fasi di qualificazione online (i team iscritti si potranno mettere d’accordo direttamente tra loro per le partite), mentre la finale avrà luogo domenica 9 gennaio alla eSport Matrix Arena di Bioggio. Alla competizione possono iscriversi gratuitamente un massimo di 30 squadre (formate da 3 giocatori). In palio c’è anche un montepremi di circa 4’000 franchi. «Lo scopo è di offrire ai giovani qualcosa di nuovo sul territorio e farli dialogare tra loro. È un’occasione d’incontro per portare i ragazzi fuori dalle loro stanze dove si collegano abitualmente. Chi poi si dimostrerà capace potrà accedere alle competizioni a livello nazionale e magari anche internazionale». Tra queste c’è la eSport League del Tcs, che è promotore dell’evento. Il torneo a livello nazionale è giunto già alla settima edizione. «Il primo anno non c’era molto interesse, con 5’000 utenti che si sono collegati per seguirla. Ora siamo a 225mila, la crescita è esponenziale», ha spiegato il responsabile della comunicazione di Tcs Ticino Marco Colandrea.

‘Accettiamo solo ragazzi che vanno bene a scuola’

Tra gli obiettivi dell’associazione c’è anche quello di cambiare l’idea che tante persone hanno degli eSport. «Non sono semplici videogiochi, ma sport a tutti gli effetti. La concentrazione mentale richiesta è altissima, e anche le capacità tecniche. A cambiare approccio devono essere anche i genitori». Proprio per questo motivo ai ragazzi minorenni che si iscrivono al torneo è richiesto di avere una media a scuola almeno del 4,5. «È un impegno importante e non deve precludere un buon andamento scolastico. Proprio come capita per calcio o basket», ha fatto notare Longo durante una conferenza stampa di presentazione tenuta al centro Tcs di Rivera. Un altro elemento importante emerso è il legame con il territorio. «I team iscritti dovranno essere composti da almeno due giocatori residenti in Ticino». Le partite potranno essere seguite in diretta e commentate sul canale Twitch ‘MatrixVr eSport Arena’. Un sempre maggiore interesse verso queste discipline è testimoniato anche dai numeri. Si calcola infatti che in Svizzera il 5,5% della popolazione (circa 1 persona su 20) guarda regolarmente eSport, mentre il 3,2% li pratica attivamente (magari anche guadagnandi). «Arrivare a fare i professionisti e ricevere tanti soldi è molto più difficile di quello che si pensa. Non basta essere forti al gioco ma servono anche altre caratteristiche. Però mai dire mai, nulla è impossibile», ha concluso Massimiliano Longo.