Le strutture del distretto hanno sofferto il maltempo che ha colpito il Ticino nel mese di luglio, generalmente il più intenso
Pioggia e allagamenti saranno tra le immagini che più ricorderemo dell'estate vissuta dal Ticino. Una situazione anomala in una regione solitamente famosa per il suo bel tempo. A farne le spese sono soprattutto le strutture ricreative all'aria aperta, come lidi e piscine. «Possiamo dire che la stagione è ormai compromessa, anche se questa settimana stiamo lavorando bene. Abbiamo avuto un luglio disastroso a livello di condizioni meteorologiche e anche giugno non è stato dei migliori», afferma il responsabile del lido di Lugano Patrick Scarcella. Una situazione che, come si può facilmente intuire, ha portato a un calo dell'affluenza. «Rispetto alla scorsa estate abbiamo avuto una diminuzione di quasi il 50% degli ingressi. Nel luglio 2020 le entrate erano state circa 60mila. Lo stesso mese di quest'anno ci siamo fermati a 37mila». Non basteranno nemmeno le prossime settimane per recuperare le perdite. «Per esperienza sappiamo che da ferragosto i numeri diminuiscono. La stagione vera e propria per noi va dalla fine delle scuole a metà agosto», commenta il responsabile. Ad incidere è stata anche l'assenza di turisti confederati, accorsi in gran numero la scorsa estate. «Probabilmente hanno preferito continuare il viaggio e trascorrere le vacanze più a sud».
Un bilancio meno negativo è quello tracciato da Andrea Pellandini, responsabile dell'Arena sportiva di Capriasca: «Abbiamo registrato un'ottima affluenza da parte dei gruppi. Forse attirati dallo scivolo o dalla nuova piscina per bambini». Il cattivo tempo, nonostante l'ultimo periodo di tregua segnato da una forte ripresa dell'affluenza, si è comunque fatto sentire. «I diciotto giorni di pioggia a luglio li abbiamo pagati a caro prezzo, anche se non posso ancora fornire delle cifre. Non ha invece pesato in questo senso la pandemia». A incidere sono state soprattutto le cattive condizioni meteo durante i fine settimana, «è lì infatti che abbiamo i numeri più importanti. Questo vale sia per noi che per la buvette che diamo in gestione». La speranza è ora che le vacanze dell'edilizia spingano le persone a frequentare maggiormente le strutture.