Luganese

Lugano, 'la prossima volta prenderemo il Municipio'

Allocuzione fischiata, gli autonomi condannano "chi festeggia coloro che hanno ordinato lo sgombero e la demolizione del centro sociale"

2 agosto 2021
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"Se tutto ciò che tocchiamo viene demolito, la prossima volta prenderemo il Municipio!": comincia così la presa di posizione odierna degli autonomi del Molino, dopo la celebrazione del Natale della Patria andato in scena ieri sera in piazza della riforma a Lugano con il discorso della titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi, introdotta dal saluto del sindaco Marco Borradori, entrambi fischiati da alcune decine di persone del collettivo “Taspettofuori”, il cui portavoce saluta il successo dell'iniziativa. Quella rumorosa protesta ha quasi soffocato l'allocuzione della municipale liberale, rappresenta un fenomeno mai successo nelle celebrazioni del 1° Agosto in città (perlomeno nell'ultimo ventennio) e per questa ragione merita un approfondimento 'super partes'.

'Dissero di essere venuti informalmente...'

Gli autonomi colgono la palla al balzo e parlano del caso di Lugano, "dove, senza vergogna alcuna e con una faccia di bronzo senza precedenti, una delle stesse persone all’origine delle decisioni fasciste di distruzione della parte abitativa dell’ex Macello – Karin Valenzano Rossi – prenderà la parola in piazza Rivolta fu Riforma. La stessa persona che, con l’altro neo municipale Filippo Lombardi, si presentò a sorpresa, entrambi sorridenti e disponibili, fuori dall’ex Macello, solo pochi giorni prima di quella che diventò l’ultima assemblea dello spazio. Dissero di essere venutx informalmente – all’oscuro del Municipio – dando la loro disponibilità al dialogo e la volontà di trovare una soluzione". Una beffa, secondo la presa di posizione degli autonomi che puntano il dito contro chi "festeggia coloro che queste politiche le seguono e che hanno ordinato lo sgombero e la demolizione del centro sociale il Molino".

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