Completato dopo nove anni dall'inizio dell'iter il restauro della chiesa monumento storico e d'importanza cantonale e federale
Una struttura riconsegnata alla popolazione. È così che la commissione Restauri San Mamete definisce la nuova chiesa che sorge poco sotto al paese di Mezzovico: ''È un monumento storico d'importanza cantonale e federale. La ristrutturazione di San Mamete va a chiudere il cerchio iniziato con il restauro della chiesa di sant'Abbondio a Mezzovico nel 1996 e proseguito con la riattazione di Sant'Antonio Abate a Vira nel 2000'', spiega la commissione, che sottolinea l'importanza di queste tre operazioni, che hanno riportato ''all'antico splendore le tre chiese più importanti presenti sul nostro territorio, con impegno, sacrificio e investimenti non indifferenti''. L'edificio cristiano è una costruzione romanica, eretta in più momenti tra il XV-XVI secolo. Poi ristrutturata tra il 1959 e il 1964, con interventi mirati alla valorizzazione degli elementi artistici e storici. Tuttavia, come spiega Endrio Ruggiero, caposervizio monumenti dell’Ufficio dei beni culturali, ''i lavori di restauro erano spesso eseguiti senza una necessaria documentazione storica e soprattutto erano caratterizzati da una mancanza di controllo durante l'esecuzione del restauro''. Negli anni sono poi stati eseguiti altri interventi volti ad arrestare il fenomeno di degrado della chiesa, che però, non sono stati sufficienti.
Era il 2012 quando il consiglio parrocchiale di Mezzovico, in accordo con l'ufficio cantonale dei beni culturali (Ubc), domandò alla commissione Restauri San Mamete di analizzare e attuare un restauro del monumento storico. Quattro anni dopo, nell'estate del 2016, partirono ufficialmente i lavori. L'intervento si è strutturato in due distinte fasi: la prima (2015-2017) ha prevalentemente comportato interventi sulle strutture esterne, mentre la seconda (2018-2020) si è concentrata sul restauro dell’apparato decorativo interno e la realizzazione di un nuovo arredo liturgico, che ha permesso una rinnovata fruizione dello spazio e dell'apparato decorativo restaurato. Durante i primi scavi vennero scoperte anche trentuno sepolture di scheletri, che rallentarono di qualche settimana la tabella di marcia.
''Di lui la storia ci dice poco, ma la pietà popolare veicola fino a noi una profonda venerazione per questo e altri testimoni sconosciuti predicatori del Vangelo, che nel loro tempo e secondo le loro possibilità hanno realizzato e attuato l'insegnamento di Gesù Cristo'', annota il parroco Pietro Borelli. ''Oggi − continua il parroco − in parecchie nazioni europee e nella nostra Patria molte chiese vengono vendute per mancanza di "Comunità" o per motivi economici; noi, grazie alla collaborazione di enti pubblici e privati e alla collaborazione della comunità, abbiamo voluto restaurare e conservare questa bellissima chiesa, che ci richiama la testimonianza cristiana di coloro che ci hanno preceduto nei secoli''.
L'appuntamento per l'inaugurazione è per domenica 22 agosto alle 10, nella chiesa di San Mamete a Mezzovico. Il programma prevede la Santa messa presieduta dal vescovo Valerio Lazzeri e a seguire la presentazione ufficiale e l'aperitivo. ''Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo importante intervento di restauro e conservazione di un monumento storico e religioso, caro alle nostre comunità e tramandato nei secoli da chi ci ha preceduti. Che possa rimanere un punto di riferimento anche per le future generazioni'', scrive la commissione Restauri San Mamete, evidenziando in conclusione l'importanza della memoria, definendola «indispensabile per trattenere i nostri ricordi e per progettare il futuro».