Riunione informale oggi in seduta fra Municipio e legislativo per discutere della 'crisi' istituzionale innescata dalla demolizione.
Una chiacchierata informale per discutere di alcuni risvolti istituzionali preoccupanti, originati dai fatti capitati nella notte fra il sabato 29 e domenica 30 maggio a Lugano, con lo sgombero e la demolizione di un edificio dell'ex Macello. Nella riunione andata in scena oggi a Palazzo Civico si è parlato anche di come riannodare il dialogo con la realtà autogestita. Alla riunione hanno partecipato il Municipio guidato dal sindaco Marco Borradori e i capigruppo in Consiglio comunale. Alla richiesta partita lo scorso 3 giugno, l'esecutivo ha acconsentito ma l'incontro si è potuto organizzare solo oggi. Nel frattempo, sono emerse versioni dei fatti contraddittorie e soprattutto l'esito del primo esame ordinato dal Ministero pubblico che ha accertato la presenza di amianto e altre sostanze nocive, seppur in quantità minime. Oggi, le parti si sono scambiate informazioni e opinioni senza entrare nel merito dello sgombero e della successiva demolizione, oggetto di un'inchiesta penale coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani coadiuvato dal Procuratore capo Arturo Garzoni. Il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi e il comandante della Polizia Matteo Cocchi non hanno partecipato a questa riunione ma erano a Palazzo Civico per incontrare informalmente la titolare del Dicastero sicurezza Karin Valenzano Rossi e il vicesindaco Michele Foletti in merito a un progetto in corso relativo alla riorganizzazione delle polizie. Nell'incontro non è stata trattata la questione ex Macello.
Dalla riunione non sono emersi elementi eclatanti. Da parte loro, i capigruppo hanno voluto marcare presenza e manifestare al Municipio la propria preoccupazione relativa alla perdita di credibilità delle istituzioni e al danno all'immagine della città. Alcuni capigruppo hanno invitato l'esecutivo a cercare un canale o una maniera per riuscire a dialogare con le persone attive all'ex Macello. Altrimenti, sarà privo di senso e inutile proporre soluzioni logistiche alternative. D'altro canto, l'esecutivo è parso ad alcuni sulla difensiva nei confronti delle anticipazioni fornite dai media nei giorni scorsi. Anticipazioni che non farebbero altro che alimentare dubbi e sospetti sull'operato del Municipio, secondo cui la questione sarebbe oggetto di strumentalizzazioni di natura politica che starebbero distruggendo la pace sociale. L'esecutivo è parso ad altri un po' capriccioso e avrebbe sottovalutato la portata politica di quanto capitato quella notte, al di là dell'inchiesta penale in corso. Come detto, dall'incontro non sono emerse novità di rilievo.