Popolazione alle urne per eleggere due municipali: il dimissionario ex sindaco Giovanni Cossi e Giacomo Müller, che cambia Comune
Risparmiata dalle elezioni comunali lo scorso 18 aprile - dal momento che si sono svolte tacitamente - la popolazione di Vernate sarà presto chiamata a votare... "fuori corso": a settembre, quando sarà indetta un'elezione suppletiva. Tema: la completazione della compagine municipale, dopo le dimissioni dell'ex sindaco Giovanni Cossi presentate a inizio aprile per ragioni di salute - e poi ritirate - e che l'autorità cantonale ha definitivamente ratificato alla fine di maggio. Ma non solo uno, bensì due sono i posti vacanti: anche Giacomo Müller è stato costretto alle dimissioni, dopo che per ragioni professionali ha cambiato domicilio, a Bellinzona. Ebbene, dal momento che nessuna proposta è stata avanzata, ecco che ora si rende necessaria la chiamata alle urne. Il Dipartimento delle istituzioni comunicherà a breve la data dell'elezione, ma quasi certamente si tratterà della domenica 26 settembre, già giornata di altri oggetti in votazione.
Attualmente il municipio è formato da Mauro Tona, sindaco ad interim, Angelo Vegezzi e dal dimissionario Müller (in carica fino ad agosto), rappresentanti della nuova lista civica denominata 'Vernate unita' - dopo che con la partenza dell'ex sindaco Cossi, in cura per un burnout, è stata sciolta la lista 'Vernate Domani'. Il quarto municipale in carica è Andrea Russi del Plr. Si tratta ora di eleggere ben due municipali. Due le forze politiche presenti nell'Esecutivo, ma naturalmente chiunque della cittadinanza può candidarsi a municipale, anche come indipendente. Anche il gruppo Unione democratica di centro-Lega dei ticinesi, presente in Consiglio comunale con due dei quindici consiglieri in carica, potrebbe presentare proprie candidature. «In questi giorni ci verrà comunicata dal Cantone la data della elezione e a quel punto - spiegano in Comune - si apriranno i termini per la presentazione delle candidature».
Con la partenza dell'ex sindaco Cossi e di Giacomo Müller non c'è stata tuttavia una "corsa al cadreghino". Anzi, vale proprio il contrario. «Dal momento che le votazioni sono state tacite - spiega il segretario comunale, Matteo Dotta - non ci sono i subentranti. La legge sull'esercizio dei diritti politici stabilisce che, appunto, in caso di elezioni tacite, tre quinti dei proponenti possono presentare una proposta. E, dal momento che non sono arrivate proposte, di conseguenza bisogna aprire l'elezione per il posto vacante lasciato dall'ex sindaco». E nel frattempo i posti vacanti sono divenuti due, anche se per il secondo caso l'iter riguarda un cambiamento di domicilio.
Giovanni Cossi aveva rassegnato le dimissioni all'inizio di aprile. Il Municipio le aveva accolte, ma l'ex sindaco ci aveva poi ripensato e, attraverso una e-mail inviata ai colleghi, aveva fatto sapere di volerle ritirare, in considerazione di un miglioramento delle sue condizioni di salute, come aveva dichiarato al nostro giornale lo stesso interessato negli scorsi mesi. Sul caso, come noto, era intervenuta la sezione degli Enti locali, che appunto alla fine di maggio ha definitivamente ratificato le dimissioni dell'ex sindaco. Giovanni Cossi, nel frattempo, si è dimesso anche dalle altre cariche che ha ricoperto per anni durante la sua militanza politica, fra cui quella in seno alla Conferenza dei sindaci del Malcantone, che raggruppa i 17 Comuni presenti nella regione, a capo della quale siede ora Eolo Alberti, sindaco di Bioggio. Cossi, che ha guidato il sodalizio per cinque anni, ha ottenuto la presidenza onoraria.
Intanto, ieri sera ai voti del Consiglio comunale sono approdati i conti consuntivi 2020 dell'amministrazione comunale, che chiudono con un leggero avanzo di esercizio di 2 mila 800 franchi, che è andato ad aggiungersi al capitale proprio, attestandolo a 1 milione e 394 mila franchi. Come per tutto il pianeta, anche a Vernate - si legge nel commento del Municipio che accompagna il bilancio - "l'anno 2020 è stato purtroppo caratterizzato dalla pandemia che ha impattato sui conti del Comune in misura materiale". Insomma, tangibile per le finanze è stato il Covid-19, ma malgrado ciò l'esercizio contabile si è concluso nelle cifre nere, ancorché l'avanzo d'esercizio sia sottile e marca, nella sostanza, un pareggio tra costi e ricavi, attestatisi attorno a quasi 3 milioni di franchi. Il virus si è fatto sentire nel bilancio, in particolare al capitolo "Sanità", che ha fatto registrare un incremento dei costi pari a 30 mila franchi. "Lo stesso è interamente dovuto - si legge nel messaggio municipale - alla contabilizzazione delle spese per l'acquisto di mascherine e disinfettanti e per il versamento degli aiuti agli indipendenti per la pandemia di Covid-19".