Le ruspe all'ex Macello sono risuonate parecchie volte all'assemblea della sezione socialista che ha eletto i due giovani esponenti del partito.
Ha due presidenti la sezione socialista di Lugano per questa legislatura. L'assemblea riunita stasera al Capannone di Pregassona ha eletto, con 29 voti, copresidenti Tessa Prati e Filippo Zanetti, entrambi hanno meno di trent'anni. Ci sono volute oltre tre ore, per il ricco ordine del giorno, e una votazione al doppio turno, con tanto di modifica di un articolo dello statuto, siccome la candidatura erano tre: Nina Pusterla che ha deciso di presentarsi dopo l'azione violenta della maggioranza del Municipio di Lugano che ha dato il là alla demolizione dell'ex Macello. La sua candidatura è stata esclusa al primo turno. Sono rimasti in lizza due coppie, formate da Matea David e Aurelio Sargenti, che hanno ricevuto 25 voti, e la prima cittadina in carica Tessa Prati con Filippo Zanetti.
Nel corso dell'assemblea condotta dal presidente uscente Raoul Ghisletta, le ruspe all'ex Macello di Lugano sono risuonate tante volte. Sia negli interventi dei partecipanti sia nelle presentazioni delle candidature. Secondo Ghisletta, la Lega dei ticinesi e Karin Valenzano Rossi «hanno sfruttato a fini elettorali il tema dell'autogestione, ma ora i nodi sono venuti al pettine e la maggioranza del Municipio è andata a sbattere contro un muro dopo le lezioni. Ora le istituzioni della Città si trovano quasi nell'impasse, sotto inchiesta da parte della Procura, della Sezione ento locali e con la sfiducia crescente da parte della popolazione. È la dimostrazione che si possono vincere le elezioni ma poi si rischia di farsi davvero male». Il presidente uscente ha pure voluto ricordare che «Lugano nella passata legislatura ha avuto anche altri problemi con la legalità, causato dalla maggioranza municipale leghista sostenuta in particolare dai liberali».
Nel loro discorso di presentazione, i due copresidenti hanno dato alcune indicazioni di come vorrebbero il partito. Un partito che deve ritagliarsi un ruolo più attivo nel territorio e nei diversi quartieri della città dove bisogna organizzare e promuovere attività. Occorre dare valore a chi vuole impegnarsi e l'obiettivo è quello di ampliare la rete di persone attorno e nella sezione del Ps. Allo stesso modo, è necessario costruire un dialogo incluso e intergenerazionale. Secondo Zanetti (da otto anni nella direzione della sezione), in questi ultimi cinque anni, il Municipio ha dimostrato incapacità di gestire i propri progetti, figuriamo quelli di portata regionale, o cantonale. Gli esempi sono tanti, dall'aeroporto al Mizar, dal Pse all'autogestione. Occorre ampliare la partecipazione ai progetti per ottenere il sostegno. In merito alla manifestazione di sabato, Prati ha sottolineato che da tanti anni Lugano non vedeva tremila persone sfilare lungo le strade.
Il saluto del partito cantonale è stato portato dal copresidente Fabrizio Sirica che ha espresso solidarietà nei confronti della municipale Ps Cristina Zanini Barzaghi, vittima di un «comportamento indecoroso da parte della maggioranza dell'esecutivo nel procedere all'abbattimento di uno stabile dell'ex Macello. Pur non essendo stata coinvolta, ha vissuto momenti difficili ma ha saputo rispondere alle voci che la accusavano di aver partecipato a quella sciagurata decisione. Complimenti e coraggio! Ciò che è successo è un esempio di come le istituzioni si stanno sgretolando anche perché i partiti stanno perdendo forza. Noi però vogliamo un partito forte che non sia un centro di potere, bensì un officina rivolta al futuro con al centro la voglia di giustizia che ci accomuna. Per questo stiamo rafforzando le sezioni».
L'assemblea ha inoltre adottato una risoluzione sotto forma di "appello per una Lugano aperta alla cultura alternativa". UN appello rivolto al Consiglio di Stato e al Municipio di Lugano "affinché si attivino concretamente nell’identificazione di figure mediatrici valide per avviare il dialogo tra Municipio e Csoa, parti al momento estremamente lontane l’una dall’altra. È altresì importante che vengano proposte da parte dell’ente pubblico più alternative per l’insediamento definitivo dell’autogestione, affinché l’avvio di una trattativa sia credibile. Non solo. L’assemblea invita anche il Municipio "a farsi promotore di un rinnovato dialogo fra la Città e i vari attori del mondo culturale cittadino: in particolare chiede che le nuove realtà che nascono dal basso possano essere riconosciute e trovare il loro spazio nella principale realtà urbana ticinese, arricchendo la sua vita culturale".