Il movimento per il socialismo rinnova la sua proposta affinché la riapertura avvenga unitamente a un suo potenziamento
Quasi un mese fa l'Mps aveva denunciato il fatto che il Pronto Soccorso dell’Ospedale italiano di Lugano-Viganello non fosse stato ancora riaperto. "E questo malgrado il governo (su assicurazioni dell’Ente Ospedaliero Cantonale) avesse annunciato che sarebbe stato riattivato a partire dal 10 maggio", scrive l'Mps in una presa di posizione. "Ebbene, è passato più di un mese dalla data annunciata e, malgrado l’evoluzione pandemica non presenti particolari criticità, chi andasse all’Ospedale italiano perché bisognoso di cure urgenti troverebbe il cartello 'rivolgersi al Civico'". Una situazione "inaccettabile che mostra, ancora una volta, quanto poco valgano le garanzie e le parole del governo e della direzione dell’Eoc", afferma l'Mps nella nota.
L’evoluzione della politica dell’Eoc – si legge nel comunicato – nei confronti delle strutture sanitarie di Lugano rende ancora più necessaria non solo l’apertura, ma anche il potenziamento del Pronto soccorso dell’Ospedale italiano.
Per questo l’’Mps "rinnova il suo appello e la sua proposta affinché la riapertura del Pronto soccorso di Viganello avvenga unitamente ad un suo potenziamento (passando da un’apertura di fatto limitata ad una 24 ore su 24, 7 giorni su 7). Appare sempre più evidente, e le recenti decisioni annunciate dall’Eoc sembrerebbero confermarlo, che il Pronto soccorso dell’Ospedale Civico di Lugano non risolverà i problemi di sovraffollamento con tutti i problemi connessi (lunghe ore di attesa, etc.). Il potenziamento dell’offerta pubblica della medicina ambulatoriale nel Luganese (anche attraverso il potenziamento del Pronto soccorso dell’Ospedale italiano) resta una priorità assoluta".