Luganese

Tresa, il Municipio: ‘Sui dicasteri ci vuole compromesso’

Prosegue la crisi politica nel neonato Comune, emersa con le dimissioni del municipale di TresaSostenibile. E anche la lista Per Tresa si schiera.

Ponte Tresa, centro politico di Tresa (Ti-Press)
11 maggio 2021
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Prosegue la crisi politica a Tresa. Dopo le dimissioni del municipale Giuliano Zanetti, giustificate un paio di giorni dopo dal suo gruppo politico TresaSostenibile a causa dell'assegnazione dei dicasteri: a Zanetti sono stati attribuiti Ordine pubblico, sicurezza e difesa e Sanità e sicurezza sociale, sebbene abbia un'esperienza politica e imprenditoriale nell'ambito della gestione del territorio e dell'ambiente. La formazione rosso-verde ha parlato quindi di Municipio illiberale e di scarsa collegialità: la decisione sarebbe stata presa prima della seduta costitutiva a insaputa del diretto interessato.

‘Tutti obbligati al compromesso’

Accuse alle quali è giunta ora la replica dell'esecutivo: “Il Municipio di Tresa è composto da ben quattro figure con una formazione in ambito tecnico-edilizio, è piuttosto evidente che la ripartizione dei seggi non potesse accontentare tutti. Anche per gli altri colleghi l'attribuzione dei dicasteri ha obbligato al compromesso, non per questo hanno dimissionato”. Citando la Legge organica comunale, si ricorda inoltre che i municipali non possono rifiutare i dicasteri assegnati e si sostiene che TresaSostenibile “cerca di celare la non volontà del signor Zanetti di assumere la carica che gli è stata attribuita dagli elettori con le normali dinamiche che avvengono all'interno dei Municipi”.

Per Tresa: ‘Attribuzione equilibrata’

Nel frattempo è arrivata anche la presa di posizione della lista civica Per Tresa, di area conservatrice e posizionata nel centrodestra (dalla quale proviene il sindaco Piero Marchesi). Secondo quest'ultima in Municipio vi sarebbe invece un ottimo clima testimoniato dalla pacifica nomina delle altre cariche, e l'attribuzione dei dicasteri sarebbe “equilibrata, per importanza dei dicasteri assegnati a ciascuno, ma anche per rispetto delle forze politiche presenti in Municipio”. “Fare politica – si continua – è mettersi al servizio della comunità, anche assumendosi la responsabilità di dicasteri poco affini alla professione, non quello di rincorrere ambizioni o assecondare capricci personali”.

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