La formula cantonale e federale piace per il dopo Ghisletta. In corsa, da un lato Tessa Prati e Filippo Zanetti, dall'altro Mattea David e Aurelio Sargenti
In quattro per una presidenza. Si preannuncia interessante l'assemblea che il 9 giugno al Capannone degli eventi di Pregassona eleggerà il nuovo presidente della sezione luganese del Partito socialista (Ps). Dopo che quello in carica Raoul Ghisletta, come la sua vice Nina Pusterla, ha annunciato le dimissioni e a seguito della sconfitta alle ultime elezioni comunali – il partito ha difeso le posizioni in Municipio mancando il raddoppio dell'area rosso-verde, mentre in Consiglio comunale (Cc) ha perso due seggi –, c'è fermento. Un movimento reso più frizzante dal fatto che si profilano due tandem a contendersi il ruolo: da un lato la coppia composta da Tessa Prati e Filippo Zanetti e dall'altro quella formata da Mattea David e Aurelio Sargenti. Sulla scorta di quanto fatto a livello nazionale e cantonale, anche a Lugano sembrerebbe delinearsi infatti una guida sotto forma di co-presidenza. Le candidature non sono ancora state discusse in Direzione e anzi potrebbero aggiungersene altre, come pure qualcuno potrebbe ritirare la propria disponibilità, e in tutti i casi l'ultima parola spetterà all'assemblea. Abbiamo tuttavia interpellato i quattro papabili candidati di quest'inedita sfida, uniti da un comune denominatore: rilanciare la sezione.
«Ho chiesto io a Filippo se fosse disponibile a proporsi come co-presidenti con a me – conferma Prati –. È una formula che si è visto che sta funzionando a livello cantonale e federale. Da qualche anno (dal 2016, ndr) sono in Cc e lui (sempre dal 2016, ndr) nella Direzione. Siamo della stessa generazione, però con competenze ed esperienze diverse, andiamo a bilanciarci. Vorremmo essere una coppia alla pari, per evitare che si crei un rapporto sbilanciato. I risultati alle ultime elezioni sono stati purtroppo negativi e, dopo aver comunicato al gruppo le nostre intenzioni, ci siamo attivati per cercare di prepararci visto che la legislatura è breve. Vogliamo preparare la politica del futuro, trovare le persone del futuro». «L'idea della co-presidenza mi è da subito interessata – fa eco Zanetti –. Secondo la nostra opinione c'è una forte rottura fattuale, non voluta, fra due generazioni: la nostra e quella di Raoul. Quest'ultima sta lasciando, probabilmente la Direzione cambierà in modo forte. Quella del 2024 sarà una sfida enorme perché il Ps ha in questo momento una carenza di persone, che siano conosciute e che abbiano un appeal verso gli elettori. Bisognerà ricostruire una leadership che sia condivisa, trovare dei giovani che possano giocarsela appoggiandosi su chi ha più esperienza. E poi porsi di fronte all'elettorato in modo rinnovato, vista anche la maggior concorrenza a sinistra».
A una candidatura di due giovani, si contrapporrebbe invece una ‘cordata’ composta sì da una giovane, ma anche da un candidato più agé. «Dobbiamo ancora discuterne bene, ma dire che non ci stiamo pensando sarebbe una bugia – ammette David –. Aurelio e io ci siamo trovati bene nel nostro confronto, durante la campagna, abbiamo delle idee simili, per quanto siamo diversi. Abbiamo anche un'idea affine di quello che dovrebbe essere la sezione. Saremmo una squadra diversa. Per me il rinnovamento non è solo una fattore anagrafico, ma piuttosto di energia e di buoni propositi. E non significa non fare un trapasso di conoscenze. Io sono attiva solo da due anni in politica, lui ha molta esperienza: la co-presidenza ci sembra una formula adeguata per lavorare bene. Desideriamo un rinnovamento consapevole, controllato, non qualcosa che provochi una demolizione. È importante tornare sul territorio, essere più presenti, coinvolgere le persone: il 18enne, come il 40enne o il 70enne». «Ci piacerebbe proporre una nuova immagine della sezione, senza dimenticare i valori storici che la caratterizzano – aggiunge Sargenti –. La nostra è una proposta intergenerazionale, questa è la nostra forza: da una parte una giovane entusiasta, capace, proiettata verso il futuro e dall'altra parte una persona evidentemente meno giovane, che rappresenta però una buona fetta di popolazione e di elettori. Lei porterebbe fantasia, immaginazione, energia, io esperienza e competenza, e ancora un entusiasmo per la politica che non mi manca. Il mio sarebbe un ruolo di supporto nei suoi confronti».
E se la presidenza è ancora tutta in fieri, il gruppo ha già deciso i ruoli in Cc per la legislatura. Carlo Zoppi è confermato capogruppo, posizione che ricopre da un anno circa a seguito dell'uscita di scena di Simona Buri. Sua vice è Mattea David, mentre nelle commissioni i consiglieri si sono così suddivisi: in Gestione Zoppi ed Edoardo Cappelletti, nelle Petizioni Raoul Ghisletta ed Aurelio Sargenti, in Edilizia Dario Petrini e David, in Pianificazione Tessa Prati e Sargenti. Nella commissione speciale dell'Alloggio restano Ghisletta e Cappelletti.