Il sindaco e il vicesindaco uscenti si sfidano sui grandi temi comunali, dagli anziani al moltiplicatore al perché chiedono il ballottaggio
Vezia è cambiato dopo il 18 aprile: il sindaco uscente di 'Alternativa Popolare Democratica', Bruno Ongaro, superato dal vice-sindaco uscente Plr, Roberto Piva, eletto sindaco di quindicina e il cui partito ha pure ottenuto la maggioranza assoluta inanellando tre seggi. Ma la partita non è affatto chiusa. Chi occuperà lo scranno più alto nei prossimi tre anni di legislatura? Per saggiare il clima politico in vista del ballottaggio del 16 maggio, abbiamo incontrato venerdì sera i due sfidanti nella sede della polis per eccellenza, la sala del Consiglio comunale ad ampie vetrate, situata al pianterreno della cancelleria comunale. Fuori piove. Ma dentro, a tratti, gli animi dei due protagonisti si surriscaldano.
Roberto Piva, a cosa attribuisce la vittoria raggiunta dal Plr ad aprile? «Intanto un gruppo forte. Io in questi 5 anni di Municipio ho lavorato sui miei dossier, la gente ha visto la mia passione, il mio entusiasmo. Evidentemente il messaggio è passato. Un entusiasmo che intendo rinnovare anche per la prossima legislatura. Se c'è un regalo che può essere fatto a un amministratore comunale, questo è il riconoscimento da parte della popolazione». Per quale motivo 5 anni fa non ha richiesto il ballottaggio? «Col gruppo abbiamo valutato così in quel momento ed è stato fatto un passo indietro, un gesto che ci è sembrato corretto fare». Bruno Ongaro, a cosa attribuire il netto cambio degli equilibri politici? «Vorrei intanto tornare sull'ultima risposta data dal collega sul perché 5 anni fa non si sono presentati al ballottaggio: bisognerebbe sempre riportare i voti nel giusto contesto. Se dai voti complessivi togliamo quelli di scheda, nel 2016 io avevo 100 voti preferenziali di differenza; quest'anno, togliendo i voti di scheda, i voti preferenziali di differenza a favore di Piva sono soltanto 7. Ed è questo uno dei motivi del ballottaggio. Se il collega oggi avesse avuto non 7 ma 100 voti di vantaggio io non mi sarei presentato al ballottaggio. Questa deve essere una cosa chiara. Perché è troppo facile dire, Piva ha ottenuto 512 voti e Ongaro 420. Dei suoi voti ce ne sono 226 di partito che bisogna togliere. Quindi adesso siamo 1 a 1 e il partito non c'entra più. Tornando alla sua domanda, abbiamo sbagliato noi del nostro partito a non pubblicizzare tutto il lavoro che il sindaco da 13 anni sta svolgendo. Abbiamo dato per acquisito che la gente mi conosce, che sa quante ore di tempo dedico al lavoro di Municipio. Durante la campagna abbiamo inviato un bollettino solo contro i sette-otto o dieci dei colleghi liberali». Replica Piva: «È vero che c'è discorso dei voti, ma alla fin della fiera eletto in Municipio c'è un rappresentante Plr in più, dunque la maggioranza adesso è nostra». Interviene Ongaro: «Correggo anche questo punto: io ho già fatto il sindaco di minoranza, nella legislatura 2008-2012. Non mi preoccupa in nessun modo: sono convinto che le persone hanno una testa e con quella testa ragionano».
Domanda: per quale motivo gli elettori di Vezia dovrebbero eleggere sindaco, Piva? «Sono sempre stato caratterizzato da entusiasmo e voglia di fare, di portare avanti il Comune, ci tengo e proseguo con questo spirito. Non mi costa fatica ed è un aspetto che la gente percepisce. È un punto che è passato anche all'interno del mio gruppo che mi sostiene. Sanno benissimo quanto posso portare come fattore novità e come approccio alle tematiche e questa è una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto». Stesso quesito per Ongaro: perché dovrebbero riconfermarla a capo del Municipio? «Perché da 13 anni, meglio, da 45 anni, conosco il paese di Vezia: da quando aveva 350 abitanti a oggi che ne ha circa 2000. Ho fatto molto, sicuramente molto più dei neofiti, di chi è appena entrato e che ha fatto 5 anni di attività in Municipio. Conosco molto bene il Comune, le esigenze della popolazione. E non vendo fumo».
Veniamo ad alcuni temi concreti, cominciando dalla terza età. S'ha da fare la nuova casa per anziani? Piva: «È un investimento senz'altro interessante nel quale il comune di Vezia naturalmente crede. Il problema della terza età è un problema sentito: a livello di Municipio c'è un discorso a livello pianificatorio che si dovrebbe sbloccare. Ma prima ancora della casa anziani, ci sono i servizi di aiuto domiciliare che rimangono un fronte su cui c'è ancora tanto da lavorare. Occorre captare i bisogni dell'anziano e mantenerlo il più possibile al suo domicilio». Ongaro: «Della Casa per anziani si parla dal 2008. Eravamo un gruppo di lavoro composto da 6 Comuni. L'ubicazione scelta era Comano, ma poi sono arrivati vari ricorsi, tuttora in attesa di essere evasi. E poi il Municipio di Vezia - non un partito o un altro, perché bisogna chiarire che c'è una certa collegialità - aveva portato avanti con l'Associazione italiana lavoratori un progetto di una casa per anziani sul terreno della Manor a Vezia. Ma la casa per anziani di fatto è stata sotterrata, dopo che lo scorso dicembre il Consiglio comunale l'ha bocciata».
Altro argomento sensibile, il moltiplicatore d'imposta, oggi all'85% dopo che fino al 2014 era al 65%, conoscendo poi un balzo di 10 punti tra il 2019 e il 2020. Come si fa a rendere interessante il Comune a livello fiscale, a fronte anche di partenze di grandi aziende, quali la ex Gucci, con effetti non trascurabili per gli enti pubblici? Piva: «Qui tocchiamo un punto a me caro: il marketing territoriale. Quello su cui occorre lavorare è questa ricerca di attrarre nuovi contribuenti - persone fisiche o giuridiche. La nuova variante approvata per lo svincolo autostradale servirà meglio la zona industriale; dall'altro canto l'amministratore comunale ha interesse ad avere un substrato fiscale stabile e questo, per quanto attiene alle persone fisiche, ce lo abbiamo da sempre e rappresenta una forza». Eppure il Consuntivo 2020 ha chiuso con un disavanzo di 319 mila franchi. «Occorre ottenere servizi a minori costi e a qualità similari. Potrebbero inoltre intervenire sinergie fra i Comuni alle quali credo molto» - prosegue Piva, che evidenzia: «Per fortuna Vezia dispone di un capitale proprio elevato e un debito pubblico particolarmente basso, due aspetti che contribuiscono in questo periodo ad attenuare i colpi della pandemia». Ongaro: «Il collega ha parlato di 'marketing territoriale', ma occorre tornare indietro nel tempo e ricordarsi che il Comune di Vezia è stato anche deturpato da infrastrutture pubbliche che hanno portato via una grande fetta di territorio: alludo soprattutto ai lavori autostradali e di Alptransit che hanno sottratto terreni che altrimenti avrebbero potuto andare a vantaggio di questo 'marketing territoriale'. Un aspetto importante da evidenziare è che per fortuna a Vezia abbiamo le persone fisiche che pagano le tasse, l'aumento del moltiplicatore è da attribuire esclusivamente alla partenza di società che rappresentavano grandi contribuenti. Come sindaco e come sindacalista ho allacciato un dialogo con la ex Gucci». Che tuttavia è partita. «Mah - dichiara Ongaro - ho l'impressione che stia per tornare...». Su un punto, infine, i due sfidanti al ballottaggio concordano: la priorità di questa nuova legislatura va data al progetto di ristrutturazione della Scuola Elementare.