Il direttore generale del Football club ribadisce tuttavia che la società ricorrerà a vie legali per diffamazione contro il movimento
«Li abbiamo sentiti, sono dispiaciuti per l'accaduto, hanno capito di aver fatto un errore e si sono scusati con noi». Rientra, ma solo parzialmente, la polemica fra Movimento per il socialismo (Mps) e Football Club Lugano (Fcl). Come ci spiega il direttore generale della società, i due tifosi protagonisti sabato pomeriggio del diverbio con i rappresentanti dell'Mps che stavano raccogliendo le firme per il referendum contro il Polo sportivo e degli eventi (Pse), si sono scusati. «Condanniamo qualsiasi ostruzionismo o presunto tale verso una raccolta firme, perché i principi democratici sono assolutamente da rispettare – osserva Michele Campana –. Fin da quando abbiamo saputo della raccolta firme scriviamo ai gruppi organizzati, ai tifosi che conosciamo, per sensibilizzare e per prevenire brutti episodi. Ma non è possibile controllare tutti».
La polemica, dicevamo, rientra parzialmente. Mentre l'Mps ha pubblicato infatti una lettera aperta chiedendo l'intervento del sindaco, l'Fc preannuncia vie legali. Confermate da Campana: «Non possiamo accettare la diffamazione e le calunnie, sono perseguibili penalmente – sottolinea –. Può benissimo accadere che andremo a votare su quest'importantissimo progetto e siamo convinti che i cittadini sosterebbero gli argomenti a favore. Non possiamo accettare però di essere presi di mira in un modo diffamatorio e calunnioso come successo. Abbiamo scritto sotto il loro post su Facebook, dandogli qualche ora per toglierlo perché può capitare di fare un errore. Ma non c'è stata la volontà di farlo, quindi non possiamo restare con le mani in mano e accettare che l'Mps cavalchi quest'episodio».