Luganese

I pompieri di Lugano abilitati a formare i professionisti

Dall'aprile 2022 sarà inaugurata l'Accademia con i primi dieci aspiranti, che offrirà pure moduli di formazione ad altre categorie interessate

Professionisti
(TI-PRESS)
30 marzo 2021
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Terzo in Svizzera dopo Zurigo e Ginevra, il corpo civici pompieri di Lugano ha ottenuto l'accreditamento all'Accademia per pompieri professionisti di lingua italiana. Lo ha annunciato oggi il comandante, Federico Sala, nell'ambito della conferenza stampa convocata per illustrare il rapporto di attività 2020. E proprio la novità nell'ambito formativo rappresenta una delle numerose sfide intraprese lo scorso anno. L'Accademia, che avrà sede alla caserma in via Trevano 127, prenderà il via ufficialmente dall'aprile 2022 e sarà diretta da Ramon Petsch. Il certificato di accreditamento è stato raggiunto dopo che il Corpo civici pompieri cittadino ha completato e superato i criteri stabiliti dall'Organizzazione del mondo del lavoro pompieri. Per diventare dei 'Grisù' professionisti occorre possedere un diploma triennale, essere assunti quali aspiranti professionisti e quindi frequentare un percorso formativo della durata di 18 mesi. Le competenze insegnate nella scuola di livello nazionale spaziano dalla lotta anticendio, agli incidenti in ambito atomico, biologico e chimico, fino ai soccorsi tecnici e all'assistenza preclinica dei pazienti. In futuro - è stato evidenziato - l'Accademia, che ha nel frattempo iniziato il percorso per raggiungere la certificazione dello standard di qualità 'EduQua', offrirà corsi di diverso genere non solo rivolti ai pompieri professionisti, bensì anche ai volontari, ad organizzazioni private, insomma ogni categoria interessata potrà iscriversi a moduli di formazione.

Per i Grisù introdotti turni di 12 ore 

Un'altra novità intervenuta nel 2020, anno della pandemia, «di stop forzati che ci ha costretti a nuove regole e discipline alle quali non eravamo abituati» - ha osservato il comandante - riguarda il cambiamento organizzativo del tempo lavoro dei suoi 154 militi incorporati, allo scopo di garantire una capacità di intervento ancora più efficiente, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Gli orari di lavori per i vigili del fuoco sono stati strutturati con turni di 12 ore di lavoro ininterrotto, dalle 7 alle 19, dal lunedì al sabato, naturalmente intercalati da giorni di completo riposo. Nel turnover per la notte vi sono i pompieri che vivono in caserma, nonché i volontari. «I pompieri sono molto contenti di questo nuovo orario di lavoro introdotto» - ha garantito il comandante, che ha ringraziato il capodicastero, Michele Bertini, dal momento che oggi si è trattato della sua ultima partecipazione al rendiconto dei pompieri cittadini, visto che lascerà il Municipio. Dal canto suo, il vicesindaco ha stilato un buon bilancio degli otto anni in qualità di responsabile della divisione pompieri. Un prossimo messaggio municipale in arrivo - ha annunciato Bertini - riguarda un credito per lavori di miglioria alla struttura della caserma. Già pronti per essere eseguiti, invece, gli interventi di miglioria agli appartamenti dei pompieri 'casermati' che vivono con le rispettive famiglie nella sede centrale di via Trevano. 

Aumentati incendi e allagamenti 

Ma ecco i dati più salienti dell'attività dei pompieri nell'arco del 2020: gli interventi sono stati complessivamente 1093. Rispetto al 2019, si segnala un maggior numero di incendi (+15) e inoltre il fuoco permane la categoria più sollecitata, con 549 interventi (50,2%). L'incendio più clamoroso riguarda senz'altro il Mulino di Maroggia, divorato dalle fiamme lo scorso 23 novembre.  Gli interventi dell'acqua l'anno scorso hanno raggiunto quota 108 (quasi il 10%) con un aumento di 48 casi. Anche gli eventi naturali hanno conosciuto un'impennata (+42). Se si osserva la curva degli interventi d'urgenza dal 1970 ad oggi, essa s'impenna, superando ampiamente le mille unità.

Diminuita, invece, a causa della pandemia, l'attività degli interventi non urgenti (disinfestazioni, servizio igiene) e dei servizi erogati (partecipazione a manifestazioni, formazione, prevenzione), complessivamente a quota 2029.

 

 

 

 

 

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