Centinaia di giovani si sono nuovamente trovati alla Foce dopo gli scontri
Dopo i violenti disordini del sabato precedente, si attendevano con un certo timore le due serate del week end a Lugano. Si sono ripetute, forse con un volume leggermente minore, le scene di affollamento alla Foce del Cassarate. In entrambe le serate centinaia di persone, perlopiù giovani, si sono trovate presso questa zona a lago.
Per quanto si è potuto vedere, e sapere, stavolta non vi sarebbero stati episodi di violenza rilevanti. Invece, si son creati numerosi assembramenti di giovani, sprovvisti di mascherina ed evidentemente non a 'distanza sociale'; il che indubbiamente costituisce un rischio sul profilo sanitario, come segnalato dai City angels sul loro profilo Fb. Gli 'angeli della città' sono stati 'ingaggiati' dal Municipio per cercare di fornire un supporto a livello di prevenzione, avendo l'Esecutivo scelto la linea morbida, quella di non chiudere la Foce come invece fatto l'anno scorso dopo un'altra serata sfuggita di mano. Peraltro una City angel avrebbe partecipato a una colluttazione, venerdì sera presso la stazione Ffs, per strappare il coltello di mano a un uomo in stato di ebbrezza. Lo ha raccontato la diretta interessata al Corriere del Ticino, la Polizia ha confermato di essere intervenuta ma non ha menzionato la presenza di un'arma da taglio.
A ogni modo assembramenti più o meno vistosi si notano ormai in diversi punti della città, specialmente sul lungolago: la pazienza da lock-down sembra prossima all'esaurimento.