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Comano, sarà ricorso anche per la casa per anziani 2.0

Non piace nemmeno la seconda variante di Piano regolatore agli opponenti che nel 2016 portarono il Municipio a ritirare la prima, già bocciata dal Tram

Il terreno, di fronte alla Rsi, dove dovrebbe sorgere la casa per anziani consortile di Comano, con sullo sfondo il camino di aerazione della galleria Vedeggio-Cassarate (Ti-Press)
15 marzo 2021
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Non c’è pace per la casa per anziani consortile di Comano. Un progetto che risale al 2012 e che rischia di restare sulla carta ancora a lungo. Dopo essere naufragata una prima volta nel 2016, all’orizzonte dell’iniziativa – frutto di un Consorzio fra Comano, Cureglia, Porza, Savosa e Vezia – si profila infatti un altro ricorso. Già cinque anni fa il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) aveva infatti accolto le opposizioni di alcuni ricorrenti. Fra questi anche l’ex consigliere comunale Renzo Conti, che ci conferma: qualora il 22 marzo il Consiglio comunale (Cc) dovesse adottare la necessaria variante di Piano regolatore, la seconda preparata dal Municipio, «saremo obbligati a ricorrere nuovamente alle istanze giudiziarie».

Continua a non piacere l’ubicazione scelta

L’intenzione di ricorrere non è un fulmine a ciel sereno per l’esecutivo. Conti e l’ingegnere e pianificatore Pierino Borella l’avevano già manifestata con una presa di posizione inoltrata durante la procedura di partecipazione e di informazione, a ottobre. «Rispetto alla prima variante le modifiche sono poche – osserva Conti – e la posizione è la stessa»: di fronte agli stabili Rsi, in zona Campagna. «È a poche decine di metri dal camino di aerazione, senza filtro, della galleria Vedeggio-Cassarate. Nelle immediate vicinanze c’è un ecocentro (parte primo progetto, mentre ora dovrà essere spostato altrove, ndr), una discarica di inerti (sebbene coperta, ndr), e poco sopra il grosso posteggio della Rsi, che potrebbe venir ampliato vista la concentrazione dei dipendenti da Besso a Comano. Si tratta inoltre di una strada trafficata, circa 13'000 veicoli al giorno, e vista l’attrattiva residenziale della zona questo valore potrebbe crescere. Da un punto di vista ambientale continua a sembrarci una scelta sbagliata».

Questioni pianificatorie contestate

Nel 2016, tuttavia, il Tram non aveva preso la sua decisione su questi aspetti ma su questioni pianificatorie. In base alla vecchia legge sulla pianificazione territoriale, le zone di attrezzature pubbliche non necessitavano di pianificazioni di dettaglio: si sarebbero potute fare successivamente. Non essendosi però il Comune allineato alle nuove norme federali, il Tram bocciò il progetto. Ma per i ricorrenti gli aspetti pianificatori sono ancora problematici. Il terreno, di proprietà comunale, secondo il Pr dovrebbe ospitare delle strutture sportive (mai realizzate) e pertanto è necessaria la variante. «Ma i vincoli – sostiene Conti – sono di fatto obsoleti e lo dimostra la volontà del Municipio di cambiare destinazione: quel terreno è di fatto non edificabile». E quindi? E quindi sarebbe violata la Legge cantonale sullo sviluppo territoriale (Lst), in particolare i principi di contenimento dell’estensione degli insediamenti e l’incentivazione di un’edificazione più concentrata seguendo lo sviluppo centripeto. Per questi motivi, il nuovo azzonamento dovrebbe, secondo Conti, essere parte del Programma d’azione comunale per lo sviluppo insediativo centripeto di qualità. Non solo: «Dal 2019 il Canton Ticino non può delimitare nuove zone edificabili a causa della disposizione transitoria della Confederazione, nell’attesa che il Consiglio federale approvi il nuovo Piano direttore cantonale».

‘Tempi lunghi anche per colpa del Municipio’

Queste, in sintesi, le ragioni di un ricorso bis, che verrà inoltrato unicamente qualora il 22 marzo il legislativo approvasse il messaggio. Ma l’ex consigliere comunale appare intenzionato ad andare fino in fondo e rimprovera all’esecutivo il non aver vagliato adeguatamente delle alternative. «A nostro avviso ci sono altre soluzioni più vicine al nucleo. Ad esempio, avevamo proposto la piana fra Comano e Porza, per non tagliar fuori gli anziani dalla vita locale: sarebbero stati più vicini al paese. Avevamo suggerito anche di farla vicino alla scuola di Tavesio, per favorire uno scambio intergenerazionale. E poi, perché deve essere per forza a Comano, se sono cinque Comuni consorziati?». Conti, infine, replica anche alle accuse di aver fatto perdere tempo al progetto a causa del primo, e ora verosimilmente del secondo, ricorso. «Ci assumiamo le nostre colpe – spiega –, ma d’altra parte se si crede in un principio è giusto ricorrere. E anche il Comune ci ha messo quattro anni prima di ripresentare una variante».

Secondo lo studio di fattibilità realizzato da Tibiletti e associati, ricordiamo, la casa per anziani Cinque Foglie prevede circa settanta posti letto, mentre il primo progetto – che comprendeva però anche il magazzino comunale, ora stralciato – era stato stimato in oltre trenta milioni di franchi. «Se non ci saranno ricorsi si potrebbe partire con il concorso di progettazione per la fine dell’anno» ha dichiarato ottimisticamente il sindaco Alex Farinelli (cfr. ‘laRegione’ del 12 gennaio).

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