Luganese

Rivetta Tell e ancora Foce, luoghi di assembramento a Lugano

Anche alcuni interventi per feste 'affollate' in casa. Il comandante Torrente: 'Ma i giovani ora sembrano aver capito l'importanza della mascherina'.

La polizia città di Lugano
(TI-PRESS)
3 marzo 2021
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Le 490 multe e le 16 segnalazioni al Ministero pubblico scattate in Ticino a febbraio per assembramenti e mascherine non indossate? «La metà dei casi riguardano Lugano» - fa sapere Roberto Torrente, comandante della polizia della Città. Che aggiunge: «Lo scorso week end - sicuramente complici le temperature primaverili - si sono registrati nuovi assembramenti: abbiamo avuto punte fino a 300 giovani alla Foce e 150 alla Rivetta Tell. Significa che con il Cantone dovremo ridiscutere eventuali nuove misure».

'Le contravvenzioni, valido deterrente' 

Il capo della polizia di Lugano riconosce qualche attenuante: «È chiaro che la pandemia sta mettendo a dura prova i giovani, i quali più di tutti avvertono l'esigenza d'incontrarsi e lo fanno in spazi ampi e agevoli della città. I luoghi con più assembramenti sono la Rivetta Tell, di nuovo la Foce, che è tornata in auge, e la stazione di Lugano, dove giungono numerosi altri giovani sia dal Mendrisiotto sia dal Sopraceneri e dove abbiamo effettuato numerosi controlli». Il comandante delle forze dell'ordine spezza un'altra lancia a favore dei giovani: «Rispetto ai mesi precedenti, quando la polizia interveniva, ma non avendo competenze non poteva dare la multe, la situazione è migliorata. Ora i giovani sembrano aver capito l'importanza della mascherina». Ma da inizio febbraio gli agenti sono stati autorizzati a multare: 100 franchi per chi non indossa la mascherina e, in caso di recidiva o di aggravanti, segnalazione al Ministero pubblico. «I giovani sembrano aver capito che qualcosa è cambiato e le contravvenzioni hanno fatto da valido deterrente. Questo non significa compiere solo interventi repressivi, la discussione deve poter esserci sempre».

Feste private, multe di 150 franchi al padrone di casa 

Intanto, tra gli interventi figurano anche cinque casi di feste private, un po' troppo affollate, che in tempi di pandemia significa superare i cinque invitati. Le conseguenze? «Per l'organizzatore, ossia il padrone di casa - spiega Torrente - la multa è più salata: 150 franchi. Non si sono invece fortunatamente avute notizie di rave party».  

Torrente fa sapere per contro che dal profilo degli interventi notturni, di recente è capitato diverse volte che cittadini allertassero la polizia per sospette risse tra giovani ma che poi, dopo l'arrivo di pattuglie nell'arco di pochi minuti, le situazioni non si siano rivelate conformi alle segnalazioni. «Situazioni problematiche si sono registrate nei mesi scorsi, ma da qualche week end sono rientrate»