Luganese

Vaccinazione del personale curante: scontro Mps-Quadri

Botta e risposta sul 'caldo invito' rivolto dal Consiglio di amministrazione degli Istituti sociali ai suoi dipendenti

Ti-press
17 febbraio 2021
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"Lo scorso 12 febbraio 2020 la commissione nazionale d’etica per la medicina (CNE) si è espressa contro un obbligo generale della vaccinazione contro il coronavirus ed anche contro l’obbligo per il personale sanitario. La CNE ricorda che al momento attuale il solo effetto provato della somministrazione del vaccino è la protezione individuale delle persone vaccinate. Tale obbligo interferirebbe “in maniera sproporzionata contro i diritti fondamentali”. Questa la premessa di un attacco portato, via interpellanza al Governo cantonale, dai deputati del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini, Simona Arigoni e  Angelica Lepori, al municipale di Lugano Lorenzo Quadri, titolare della socialità presso l'Esecutivo cittadino. Motivo? "La missiva consegnata, quale giorno fa, a tutto il personale dal consiglio d’amministrazione di Lugano Istituti Sociali (a firma del presidente consigliere nazionale Lorenzo Quadri)". In cui il CdA "invita caldamente" i collaboratori a vaccinarsi. Evocando non solo una "responsabilità collettiva" nei confronti dei colleghi e di chi frequenta gli Istituti sociali, ma addirittura problematiche giuridiche menzionando, si leggeva nella missiva, “possibili conseguenze e responsabilità di tipo giuridico nel caso di nuovi focolai all’interno delle nostre strutture che inevitabilmente sono generati in prima linea da professionisti.” Toni minacciosi secondo gli interpellanti, che chiedono al Governo di "rimettere in riga" gli Istituti sociali di Lugano.

Non si è fatta attendere la replica del Municipale leghista. "La priorità dell’Ente LIS - scrive Lorenzo Quadri - è la salute degli anziani e questa priorità passa oggi, inevitabilmente, anche per la vaccinazione dei curanti contro il covid. Insistere su questo punto non è un’opzione: è un dovere. Non si può certo fingere di non vedere che il tema del contagio di un ospite da parte di un collaboratore non vaccinato comporta conseguenze etiche, ma potenzialmente anche giuridiche. Nel Veneto un caso di focolaio provocato in una struttura sanitaria da infermieri che non si sono voluti vaccinare è già oggetto di indagini della Magistratura. Altro paese, certo; ma il problema è lo stesso".