Trasferimento in vista per i residenti della casa per anziani di Mezzovico, che saranno ospitati al Castagneto in attesa che la casa sia rimessa a nuovo
Da Mezzovico a Castagnola. Non una villeggiatura, ma un trasloco, seppur provvisorio. Una parte dei residenti della casa per anziani dell'Alto Vedeggio (Caav) sarà infatti trasferiti per un periodo di circa due anni e mezzo al Castagneto, dopo che quest'ultimo si sarà svuotato dagli ospiti attuali entro la fine del 2021. Il motivo? Permettere l'ampliamento della struttura di Mezzovico-Vira. Una necessità che si sposerà con la ghiotta occasione formatasi grazie all'apertura, prevista il prossimo autunno, del centro polifunzionale di Pregassona. Una grossa struttura, con 114 posti letto, che accoglierà gli anziani attualmente alloggiati a Castagnola e che di fatto darà l'avvio al valzer di traslochi.
«Di firmato non c'è ancora nulla, ma sì: la direzione è quella» ci conferma il capodicastero Socialità della Città di Lugano Lorenzo Quadri. Gli anziani coinvolti nel ‘progetto’ sono poco più di cento, una quarantina dei quali residenti al Castagneto. Quest'ultima – che in passato era l'Hotel Boldt – è diventata casa di riposo nel 1988 e presenta diverse carenze. Spazi interni limitati, un giardino poco fruibile a causa della pendenza, mancanza di parcheggi e scarso servizio di trasporto pubblico: diverse le ragioni che hanno portato alla decisione di dismettere la struttura, complici anche i cantieri aperti in città nel settore delle case per anziani. A cominciare dalla citata struttura di Pregassona: costata 47,6 milioni di franchi – 10 dei quali a carico del Cantone –, sarà una delle più grandi di Lugano e dovrebbe venir inaugurata a settembre. Al suo interno sono previsti anche un centro diurno e notturno per persone affette da demenza senile, un asilo nido e la direzione dell'ente autonomo Lugano Istituti Sociali, attualmente a Casa Serena. Che i primi ospiti sarebbero stati gli anziani del Castagneto era già stato annunciato un annetto fa, la novità è che non saranno gli unici a trasferirsi.
«La nostra casa per anziani si amplierà, passando dagli attuali 72 posti letto a 95», ci spiega Stevens Crameri. Inaugurata, anche questa, nel 1988, la Caav andrà incontro a un restyling e a un ingrandimento. Diventerà, ci spiega il direttore, un polo sanitario: «Verrà realizzato un centro diurno terapeutico integrato, un foyer di psicogeriatria, un asilo nido a disposizione del personale e della popolazione e una serie di servizi interni alla casa ma rivolti anche alla cittadinanza, come ad esempio fisioterapia, ergoterapia, podologia, parrucchiera e probabilmente uno studio medico». Sebbene la casa abbia più di trent'anni, nel 2011 è stata inaugurata un'ala per ospiti affetti da patologie neurodegenerative. «Gli ospiti di questa unità terapeutica protetta resteranno qui. Ne trasferiremo solo una parte, 43: quelli più autonomi residenti nell'ala centrale». Dal profilo finanziario: al Castagneto ci sarà da pagare un affitto, che rientrerà nei costi di gestione della Caav, mentre l'investimento per la casa ‘madre’ è stimato in 13,7 milioni di franchi. «Interamente finanziati dal Cantone – precisa Crameri –. Stiamo aspettando la decisione del Gran Consiglio per il finanziamento definitivo, che ci aspettiamo arrivi nei prossimi mesi». L'avvio del cantiere, che dovrebbe durare due anni e mezzo, è previsto a inizio 2022.
E cantieri in questo settore, ve ne sono anche altri. Quello di Pregassona è in dirittura d'arrivo, mentre sono iniziati prima di Natale i lavori per la Residenza ‘Trilite’ – questo almeno il nome del progetto scelto – a Canobbio. L'apertura è prevista per il 2023 e degli 80 posti a disposizione, 35 sono previsti per residenti di Canobbio, 25 per luganesi e i rimanenti per anziani di altri comuni. Infine, a Viganello verrà ingrandita la Meridiana, che con 150 posti letto diventerà la struttura più capiente della Città dopo Casa Serena. Nell'attigua Villa Rava troverà spazio la sede del servizio di cure a domicilio Scudo.
L'investimento per l'ampliamento della Meridiana è significativo, sui 15 milioni. Soldi questi che verrebbero in parte recuperati dalla vendita della casa per anziani di Castagnola. «Il destino del Castagneto è ancora del tutto da definire – osserva Quadri –. Ritengo sia uno stabile che vada venduto e destinato all'edilizia privata. Penso che possa essere destinato ad appartamenti di alto standing, vista la bella posizione. In linea di principio in Municipio se n'è parlato, sebbene non ci sia ancora una decisione definitiva. Bisognerebbe aggiornare il Piano regolatore e preparare il messaggio per la vendita: lavori che potranno essere fatti durante i due anni e mezzo di occupazione da parte degli ospiti della Caav. È una buona opportunità perché la casa altrimenti sarebbe rimasta vuota».