L'impianto di depurazione delle acque vuole abbattere almeno fino all'80% i microinquinanti che finiscono nel golfo di Agno migliorando l'efficienza energetica
L'impianto posto in via Molinazzo lungo l'autostrada in territorio di Bioggio vuole rinnovarsi completamente. Un ammodernamento totale che comporta un investimento oneroso di ben 75 milioni di franchi. I sussidi cantonali e federali sono stimati attorno al 10% ossia circa 7,5 milioni, il resto sarà ridistribuito ai Comuni tramite la chiave di riparto. E una parte rilevante della spesa, oltre 30 milioni di franchi sarà a carico della Città di Lugano. Il progetto elaborato negli ultimi anni è pronto, manca solo la ratifica da parte del Consiglio consortile che si riunirà in seduta mercoledì 9 dicembre alle 18 nella Sala Aragonite di Manno proprio per deliberare sul messaggio e la relativa richiesta di credito per realizzare le opere, inclusa la nuova fase di trattamento per la rimozione dei microinquinanti che finiscono prima nel fiume Vedeggio poi nel golfo di Agno.
In futuro, quindi i microinquinanti verranno eliminati? «Le nuove strutture saranno in grado di abbatterli fino ad almeno l'80% come previsto dalla legge federale - risponde il vicedirettore dell'Ida di Bioggio Francesco Poretti -. I microinquinanti attualmente non vengono trattenuti negli impianti di depurazione tradizionali. L'obiettivo di questo progetto è proprio quello di eliminarli quasi completamente». I microinquinanti sono sostanze che provengono dall'utilizzo industriale, artigianale e domestico di fitosanitari, biocidi, farmaci o altri beni di consumo. Sostanze che possono avere effetti negativi sugli organismi acquatici o alterare la qualità delle acque utilizzate per la produzione di acqua potabile. E a beneficiare dell'imponente rinnovo dell'impianto di Bioggio sarà principalmente l'ultimo tratto del fiume Vedeggio e soprattutto le acque del golfo di Agno.
Non solo. Come sottolinea Poretti, «puntiamo sul miglioramento dell'efficienza energetica. Da una parte, ci sarà la posa di diversi pannelli solari laddove è opportuno inserirli, come sui tetti, dall'altra nella scelta dei nuovi macchinari, si cercheranno quelli energeticamente efficienti, con un occhio di riguardo sul consumo energetico di elettricità». Insomma, l’investimento consentirà di dotare l’impianto di strutture moderne e innovative, a tutela dell’ambiente e della sicurezza. L’Ida di Bioggio, entrato in funzione nel 1976, è stato rinnovato e ampliato negli anni ‘90 con l’obiettivo di incrementare la capacità di trattamento dell’impianto. Oggi le strutture, usurate dal tempo, devono essere rinnovate dal profilo tecnico e funzionale per garantire anche in futuro l’esercizio ottimale dell’impianto, a beneficio dell’ambiente, della cittadinanza dei Comuni consorziati.
Il credito richiesto consentirà di adeguare l’impianto alle nuove disposizioni di legge, che come detto, riguardano in particolare il trattamento dei microinquinanti: la modifica della legge sulla protezione delle acque - adottata dal Parlamento nel marzo 2014 - ha introdotto dal 1° gennaio 2016 una tassa di 9 franchi per ogni abitante allacciato, fino alla messa in esercizio di un impianto di abbattimento dei microinquinanti. Una tassa che finanzia un fondo solidale della Confederazione a copertura dei costi di potenziamento degli impianti di depurazione fino a un massimo del 75%. L’attivazione dell’innovativa tecnica di trattamento per l’eliminazione dei microinquinanti a base di carbone attivo in polvere – la cui introduzione nella fase provvisoria è prevista nel 2026 - consentirà di rimuovere tali sostanze presenti nell’acqua rilasciata al termine del trattamento. Vi sarà inoltre un aumento della sicurezza in caso di inquinamento accidentale dei reflui.
Il progetto prevede inoltre le coperture delle zone a rischio di eventuali esalazioni. Nell’ambito dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento della linea acque è inoltre prevista l’introduzione di una sezione dedicata al trattamento di sabbie provenienti dalle attività di pulizia eseguite sulla rete fognaria consortile, così da contenere i costi di smaltimento. Vi sarà inoltre un miglioramento dal punto di vista ambientale in quanto queste sabbie non verranno più depositate presso le discariche controllate. I lavori sono stati pianificati su un periodo di sette anni, dal 2022 al 2029. Sempre che settimana prossima il Consiglio consortile dia il via libera all'ingente investimento.