Esprime sorpresa il sindaco di Vezia sulla 28enne fermata ieri a causa del grave fatto di sangue avvenuto a Lugano; 'I genitori hanno fatto di tutto per lei'
Pochissime informazioni e tanto, tanto stupore. A Vezia, nel paese dove abita la 28enne fermata ieri per il grave fatto di sangue avvenuto alla Manor di Lugano, regnano discrezione e incredulità. «Una famiglia per bene, molto tranquilla, che non ha mai dato nessun tipo di problema» ci hanno detto i pochi vicini dei genitori della giovane che hanno accettato di rilasciarci qualche dichiarazione, nell'elegante quartiere residenziale fatto di villette nei pressi della Cantonale. «Una famiglia bravissima, molto tranquilla – conferma il sindaco Bruno Ongaro –. Devo dire che sono rimasto un po' sorpreso, questa ragazza l'ho vista crescere. Certo, ha avuto qualche problema come possono averne i ragazzi quando sono adolescenti, ma niente di strano o particolare. So che i genitori hanno fatto di tutto per aiutarla».
Sì, perché il passato della giovane sarebbe travagliato. Problemi psichici, per i quali sarebbe tuttora seguita, e purtroppo anche con la giustizia. Nel 2017 – come rivelato dalla Polizia federale in un aggiornamento su Twitter – si era infatti innamorata di un combattente jihadista che allora si trovava in Siria e che aveva conosciuto tramite i social network. La ragazza aveva pure tentato di raggiungere l'uomo ma era stata arrestata dalle autorità turche al confine tra Turchia e Siria. Era poi stata rimpatriata in Svizzera. Sul suo conto era stata anche aperta un'inchiesta di polizia, alla quale il Ministero pubblico della Confederazione non ha dato seguito per mancanza di elementi concreti di reato.
La giovane, dopo i problemi e dopo aver cambiato più volte domicilio, è rientrata da poco nel paese dov'è cresciuta, stabilendosi in una delle palazzine vicino al nucleo del comune. Nessuno dei suoi vicini di casa ha voluto rilasciarci dichiarazioni, ma diversi di loro hanno espresso preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando che si tratta di «una ragazza molto riservata». Da noi sentita, anche la famiglia ha preferito non esprimersi, riservando tuttavia i propri pensieri a un comunicato in seguito a notizie emerse su altri media. I famigliari comunicano "la propria profonda vicinanza e solidarietà ai parenti delle vittime, alle quali auguriamo una pronta guarigione", sottolineando "la più completa estraneità e si dissocia fermamente da quanto avvenuto". Si dissociano altresì da "informazioni diffuse da alcuni media a nome dei familiari", chiedendo rispetto per la decisione di chiudersi nel silenzio in un momento dove la famiglia è comprensibilmente "già molto provata e incredula".