Un intervento di polizia contestato. Sicurezza e quiete pubblica a rischio? Ugo Cancelli (Besso Pulita!'). 'Manca un punto di riferimento'
Risse, (presunto) spaccio di droga e quiete pubblica a rischio. Di riflesso, critiche alla polizia. Il quartiere di Molino, in particolare la sua piazza torna a far discutere per la sua turbolenza. La testimonianza di una residente che la settimana scorsa ha raccontato ai microfoni della Rsi il suo vissuto (ri)pone una questione che a scadenze piu o meno regolari balza agli onori della cronaca. Non a caso emerge in questo periodo di emergenza sanitaria e di restrizioni che suscitano critiche e perplessità, da una parte di chi rimprovera l'inattività delle forze dell'ordine, dall'altra di coloro che considerano eccessive le limitazioni introdotte. Oltre alle prese di posizione del comandante della Polizia di Lugano Roberto Torrente e alle dichiarazioni del titolare del Dicastero Michele Bertini, la Città non sta a guardare. Lo testimonia l'intervento avvenuto verso fine luglio quando quattro poliziotti, dopo la segnalazione per rumori molesti da parte di un cittadino, verso la una di notte, sono giunti in piazza dove c'erano una quindicina di persone.
Cinque di queste hanno ricevuto una contravvenzione di 200 franchi, gli altri no. Alcune persone all'arrivo della polizia sono scappate, ci racconta uno dei cinque che venerdì ha depositato in polizia il proprio reclamo che arriverà sul tavolo del Municipio di Lugano prossimamente. Per nutrendo poche speranze sulla possibilità che la multa gli venga tolta, visto che nel decreto si legge che "non v'è ragione per dubitare della fedefacenza di quanto sta scritto nel rapporto di polizia", il nostro interlocutore ha contestato la multa. Sostiene di non aver mai alzato la voce ma di aver semplicemente chiesto perché ha dovuto consegnare il documento d'identità e aspettare per circa un'ora che lo verificassero. In sostanza, ritiene fuori luogo tipo e modalità d'intervento e di non aver disturbato la quiete notturna con urla e schiamazzi. Era semplicemente seduto a chiaccherare con altre quattro persone (tutte quelle multate mentre un'altra decina era dall'altra parte della piazza poi fuggite all'arrivo della polizia).
Difficile paragonare quanto denunciato dalla cittadina con la situazione del quartiere di Besso prima della nascita di 'Besso Pulita!'. Ricordiamo tuttavia che nel 2008, venne costituito il Comitato 'Molino Nuovo Sicura' che non venne però continuato. Promotori furono il compianto consigliere comunale Udc di Lugano Umberto Marra, come coordinatore. Un comitato che, dopo aver sondato l’opinione di abitanti e commercianti del quartiere, dichiarò che tutti appoggiavano iniziative volte a rendere nuovamente vivibile il quartiere ed evitare di ricreare una situazione simile a quella di Besso". Un discorso simile è stato proposto dalla Lega dei ticinesi, secondo cui "in zona Molino Nuovo diversi anziani e famiglie hanno paura a uscire di casa la sera per paura di essere pestati" Al di là della fondatezza di tale lettura di quanto succede nel quartiere, il consigliere comunale Plr e presidente di 'Besso Pulita!' Ugo Cancelli che ha rinunciato a ricandidarsi per le elezioni comunali del prossimo aprile, ricorda che il ruolo dell'associazione è principalmente quello di sollecitare la Città sulle problematiche concrete che vivono i residenti del quartiere creando un rapporto di fiducia con polizia e autorità comunale.
Il discorso dell'associazione di quartiere a Molino Nuovo non è più stato portato avanti, «ma mise in evidenza situazioni simili a quelle che succedevano e che non si vogliono più vivere a Besso - sottolinea Cancelli -. Alcuni fenomeni si sono spostati altrove. Ci vorrebbe qualcuno che tira il 'carro', però sono i cittadini che devono prendere in mano il loro destino. 'Besso Pulita!', anche se l'autorità cittadina continua a tagliare i pochi fondi concessi, è sempre a disposizione degli altri quartieri sia per presentare quanto realizzato sia per sostenerli, ma devono contattarci». Cosa ci vorrebbe a Molino Nuovo? «Non c'è un punto di riferimento - risponde Cancelli -. Bisogna reagire di fronte a brutte situazioni. Il cittadino si sente più sicuro quando sa che c'è qualcuno che lavora. Se tanti reclamano e nessuno fa nulla, restiamo ai piedi della scala. Quelli emersi dalle testimonianze sono segnali di degrado sociale da prendere sul serio, altrimenti la situazione potrebbe peggiorare come a Besso 14 anni fa. Se la gente comincia ad avere la paura (al di là del Covid-19, anche se è soggettiva), potrebbe essere già troppo tardi. Invece, la popolazione va rassicurata con la vicinanza, l'ascolto e gli interventi puntuali della polizia».
Dal canto suo, in merito ai servizi di radio e televisione andati in onda la settimana scorsa, il gerente del bar filmato preferisce non prendere posizione ma ringrazia la Rsi: d'ora in poi suoi eventuali avventori sanno che potrebbero essere filmati a loro insaputa, quindi faranno più attenzione a come si comportano dentro e fuori dal suo locale. A microfoni spenti spiega che quelli passati in televisione sono due singoli episodi accaduti diversi mesi or sono e che non si sente responsabile di quanto succede in piazza dopo la chiusura del bar. Il suo locale è peraltro frequentato da gente residente nel quartiere, dove lui è cresciuto.