Luganese

'Hai mai visto un pacco?'. Condannato per atti sessuali

Un 40enne a processo per aver mostrato le parti intime a un'adoloscente in Valcolla

Alla sbarra (Ti-Press)
8 ottobre 2020
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«Si è avvicinato alla ragazza solo per un interesse sessuale, per provarci». Il giudice Amos Pagnamenta non gli ha creduto, così come ha rigettato la tesi della difesa che vedeva nella disponibilità dell'adolescente a fermarsi a parlare la possibilità di accettare delle avance. Il 40enne, a processo davanti alle Assise correzionali di Lugano, è dunque stato condannato a una pena pecuniaria di 8'400 franchi, sospesa per un periodo di prova di due anni. L'uomo era accusato di atti sessuali con fanciulli, in quanto circa due anni fa, in Valcolla, dove stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione in un rustico, aveva fermato la quindicenne con la scusa di un'informazione. Da lì l'aveva convinta a fermarsi a parlare (lui seduto nel furgone che guidava e lei accanto al finestrino), fino a farle subire la vista del suo pene in erezione e l'ascolto di quell'infelice frase "mai visto uno?".

Un processo che il giudice ha ricordato fra quelli indiziari ma che ha potuto beneficiare della versione "costante e lineare" della ragazza, diversamente dall'imputato che non si è mai mostrato credibile e collaborativo. Sposato, e padre di tre bambine piccole, l'imputato, peraltro, era solito navigare in internet dove gli inquirenti hanno ritrovato nella cronologia ricerche quali "scolaretta amatoriale russa" o "figlia". Un interesse fuori luogo, dunque, per giovanissime studentesse, tanto che la vittima era stata già adocchiata, di ritorno da scuola, in precedenti trasferte dell'uomo. «Pensavo fosse maggiorenne» si è giustificato durante il dibattimento. «Su che base?» gli ha intimato Pagnamenta. «Un'impressione» la sua risposta.

"Uno scricciolo" invece per il procuratore pubblico, Nicola Respini: «Che nella sua semplicità e nel suo vestirsi in modo 'normale' dimostrava la sua età. Difficile pensare che non si fosse reso conto che era minorenne». Magistrato che, chiedendo 8 mesi di detenzione (sospesi condizionalmente), non ha mancato di evidenziare come l'ingenua cortesia della ragazzina nel mostrargli la strada (lui le aveva fatto credere di essersi perso) sia stata scambiata, egoisticamente, per un ammiccamento. Di diverso avviso la difesa, sostenuta dall'avvocato d'ufficio Elisabeth Britt, che ha definito quel 'pacco' una «battuta innocua», e il comportamento "tranquillo" della ragazza la giustificazione del fare "non aggressivo e non invadente" del suo assistito. Di diverso avviso, come detto, il giudice che a fine arringa ha puntualizzato stizzito: «Non mi capacito come ancora nel 2020 una ragazzina non possa neppure sorridere per non essere fraintesa nelle sue reali volontà».