Per il 40enne, campionese, disposto dall'autorità giudiziaria su indicazione dei Carabinieri il divieto di avvicinamento e contatto alla donna e al nuovo compagno.
Un amore finito, come tanti. Spesso sofferto, non deciso di comune accordo, tanto improvviso quanto doloroso. In questo caso mal digerito da un uomo che ha trasformato il suo affetto in una vera e propria violenta vendetta. Ad arginare a Campione d'Italia un quarantenne campionese ci ha pensato il Nucleo dei Carabinieri dell'enclave, chiamati dalla ex compagna perché esasperata, una volta chiusa la relazione, dalle continue pressioni di lui. «Oggi, a seguito di un'attività di indagine – ci ha spiegato il comandante Natale Grasso – abbiamo chiesto e ottenuto dalla competente autorità giudiziaria una misura cautelare personale del divieto di avvicinamento con l'accusa di atti persecutori all'indirizzo della ex fidanzata e del suo nuovo compagno».
I fatti risalgono allo scorso marzo e sono andati avanti fino alla fine di agosto. Sei mesi nel corso dei quali il quarantenne non si dava pace per la fine della storia. Così giorno dopo giorno ha messo in atto una serie di azioni iniziate con pressioni fisiche e percosse nei confronti della donna. Un fare minaccioso poi continuato sui social, dove l'ex fidanzato ha cominciato a prendere di mira anche il nuovo compagno, fino ad arrivare ad appostarsi sotto casa sua, a tenerlo d'occhio a distanza e addirittura a pedinarlo. Inseguimenti che si erano conclusi, successivamente, con 'agguati' al bar o al bocciodromo comunale, dove era passato direttamente alle mani: «L'ha più volte minacciato e aggredito» ci ha fatto sapere il comandante. Una situazione ad alta tensione che ha infine portato la donna a chiedere aiuto ai Carabinieri: «Dopo questa prima segnalazione lo abbiamo convocato mettendolo in guardia, ma i nostri rimproveri non sono purtroppo serviti a nulla. L'uomo ha continuato a perseguitare la ex fidanzata e il nuovo compagno. Motivo per cui – ha evidenziato Grasso – siamo dovuti giocoforza ricorrere alla misura cautelare».
Il quarantenne, quindi, da subito, non può avvicinarsi all'abitazione, al posto di lavoro e ai luoghi regolarmente frequentati dai due fidanzati né contattarli in alcun modo, né telefonicamente né tramite i canali social: «Eventuali violazioni – non ha mancato di ricordarci il comandante – verranno punite con un aggravamento della misura ovvero, se nella fragranza, anche con l'arresto». Solo una 'sbavatura', dunque, da parte del quarantenne, e quindi anche un solo messaggino, e per l'uomo si aprirebbero le porte del carcere.