L'ipotesi aveva suscitato una levata di scudi ma si trattava soltanto di un sondaggio, con la Città disposta ad approfondire il tema
"Quanto apparso sulla "Nzz an Sonntag", risponde a una consultazione effettuata dalla Conferenza delle Direttrici e dei Direttori di sicurezza delle Città svizzere, di cui la Città di Lugano è membra, nell'ambito delle previste modifiche alle diverse oOrdinanze sulla circolazione stradale e promossa dal Consiglio federale". Questa risposta del Municipio fa piazza pulita di ogni sorta di equivoci. La Città si era dichiara disponibile ad approfondire il tema in merito a un sondaggio che verteva sulla possibile introduzione del pagamento della tassa di parcheggio per i veicoli a due ruote, moto, ciclomotori ed e-bike veloci. Nulla di più. Abbastanza però per suscitare la presa di posizione contraria della sezione cittadina del Ppd e l'interrogazione di Andrea Censi e Andrea Sanvido (Lega). La decisione, ha scritto nella risposta il Municipio, necessita di approfondimenti, che tengano in considerazione un concetto generale di quali luoghi e quali tipi di veicoli assoggettare all'eventuale pagamento, il tipo di tariffa da introdurre, orari e giorni di pagamento, l'aggiornamento della specifica ordinanza relativa alla riscossione delle tasse di parcheggio, oggi solo per le auto.
La procedura necessaria all'introduzione di una simile misura, necessita di un iter legale nel cui ambito il cittadino e le associazioni di categoria potranno in ogni momento esprimersi. Il Municipio non ritiene quindi prioritaria tale misura. D'altro canto, l'aumento della mobilità sulle due ruote è considera positiva in quanto alleggerisce il carico veicolare sulle strade, la forte presenza di moto e scooter (solo nel Luganese risultano immatricolati ben 22'691 veicoli a fine settembre 2019) pone di fatto l'autorità davanti al problema della continua ricerca di specifiche aree di sosta da destinare a questa categoria di veicoli; aree che oggi diventano sempre più difficili da reperire se non a scapito, dei posti destinati alle auto sia in superficie che negli autosili (vedasi autosilo Motta), che vengono quindi poi a mancare per le attività commerciali presenti in Città o per le attività di svago.