E per finanziare parte dell'investimento promosso un padrinato di arnie
Un nuovo apiario per sostenere l'economia del Convento del Bigorio. Da oltre un secolo l’attività del monastero si caratterizza anche per l’allevamento delle api, un’attività che ha permesso al Convento di farsi conoscere in tutta la Svizzera ma che, soprattutto, ha costituito una solida base per la sussistenza dei frati. L’allevamento delle api, la raccolta e la produzione del miele vengono oggi portate avanti da Raul Singh, un giovane formatosi attraverso corsi e scambi di conoscenze tra locali apicoltori. L'esito? Un'importante produzione di miele biologico di acacia, tiglio, castagno e millefiori di bosco (certificato Bio Suisse e Apisuisse). L’accresciuta qualità, unita all’aumento di produzione, hanno recentemente portato alla luce tutti i limiti e le
criticità del vecchio apiario - ha evidenziato in una conferenza stampa il Convento - che ha pertanto dovuto essere completamente ristrutturato per garantire un futuro a questa significativa attività. L’Associazione Amici del Bigorio, fedele al suo mandato che la impegna a promuovere e sostenere finanziariamente l’attività multiculturale, sociale e comunitaria del Convento di Santa Maria del Bigorio, ha così stanziato un grosso contributo per la costruzione della nuova struttura realizzando ex novo un moderno e pratico apiario. I lavori sono costati 150 mila franchi. Il finanziamento è stato assicurato dal Convento Santa Maria dei Frati Cappuccini del Bigorio, da un benefattore, dall'Ente Regionale di sviluppo e dall'Associazione Amici del Bigorio. I frati hanno promosso un’azione di padrinato e madrinato con la possibilità di adottare un’arnia.