Luganese

Raffaele, infermiere del Cardiocentro, ricevuto da papa Francesco

Il Pontefice l'ha invitato a Roma in Vaticano per ringraziarlo, insieme ai suoi tre fratelli, tutti impiegati in ospedali, dell'impegno al fronte sanitario nei tempi del coronavirus.

Emozioni intense per Raffaele Mautone
12 settembre 2020
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Un'emozione intensa, una giornata bellissima, difficile da dimenticare. Raffaele Mautone, infermiere al Cardiocentro di Lugano, l'ha vissuta venerdì, quando, a mezzogiorno in punto, si è visto accogliere a braccia aperte, e con l'ospitalità riservata ai capi di Stato, da papa Francesco. Con lui i tre fratelli, anche loro infermieri in ospedali fra Como e Napoli. Il Pontefice li ha voluti ringraziare per il grande impegno e l'immensa dedizione che hanno dimostrato nei difficili e dolorosi mesi dell'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. A papa Francesco hanno portato in dono la 'scatola delle lacrime' (dove sono state raccolte le lettere e le testimonianze legate al Covid-19) e i camici professionali. «Per noi è stato un privilegio poter incontrare papa Francesco con tutte le nostre famiglie. Non scorderemo mai quello sguardo, ci ha accolti con una naturalezza sorprendente. Ci ha voluto parlare, nel cuore del Palazzo apostolico, ad uno ad uno, ascoltandoci e prendendosi il tempo necessario per conoscere le difficoltà del nostro lavoro. Per i miei figli, camminare in quei corridoi e in quella stanze piene di storia e di fede, resterà un ricordo indelebile. L'incontro ufficiale lo abbiamo avuto nella stanza alla cui finestra si affaccia ogni domenica per il saluto alla piazza e per la benedizione. Si è mostrato come un semplice parroco, un amico. Ha voluto parlare anche con i nostri genitori. Gli ho detto che io in quei giorni di sofferenza in corsia sentivo che lui ascoltava le mie preghiere e lui mi ha risposto 'certo che ti ascoltavo Raffaele'». 

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