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Pregassona, criticato per aver filmato la lite, si difende

Dopo la testimonianza della donna che l'ha accusato di aver fatto il video e basta, replica: 'Ho filmato, ma sono anche intervenuto'

Il luogo del fatto di sangue a Pregassona (Foto Rescue Media)
22 luglio 2020
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«Non è vero che sono rimasto passivo, c'è un'inchiesta in corso e non posso spiegarlo, ma sono intervenuto». Ha 60 anni Luca (vero nome noto alla redazione) e non ci sta a passare per menefreghista. Si tratta dell'uomo che lunedì pomeriggio ha filmato la lite sfociata in un'aggressione con accoltellamento di fronte all'Aldi di Pregassona. Nell'intervista che ci ha rilasciato ieri Paola – la donna che è riuscita a convincere l'aggressore a mollare il coltello –, lei, minuta, l'ha descritto come «un armadio di uomo», rimproverandogli il fatto di aver filmato e di non essere intervenuto. Una versione dei fatti sbagliata secondo Luca, che ci ha contattati per spiegare il suo punto di vista dell'accaduto, al quale diamo volentieri spazio: emergono ulteriori aspetti del violento alterco.

Quando si è accorto dell'aggressione?

Prima che diventasse tale. Ero lì anch'io per fare la spesa, quando ho parcheggiato loro due erano già lì, si stavano spintonando e ho visto che c'era una donna con bambini intimorita, gli ho detto di smetterla e mi hanno dato retta. Quando sono uscito dal negozio erano ancora lì: stavano litigando ma senza contatto fisico. Pensavo stessero risolvendo, ma nel giro di pochi secondi – il tempo di andare a prendere l'auto – la situazione è degenerata: ho visto il sangue, le ferite al volto, il coltello. 

E che ha fatto?

Sono intervenuto, ho cercato di dividerli. Di più non posso dire perché c'è un'inchiesta in corso, ma non sono rimasto lì a guardare. E quando loro due erano ormai a terra come si vede nel video, ed è arrivata la donna (Paola, ndr), ho chiamato la polizia.

Ma come mai ha fatto il video?

L'ho fatto per immortalare il coltello, perché ho immaginato che sarebbe potuto sparire. E infatti, dopo averglielo sfilato la donna a un certo punto glie l'ha ridato (come ammesso da Paola stessa: su insistente richiesta dell'accoltellatore stesso, che dopo l'avrebbe buttato sul tetto del negozio dove sarebbe stato ritrovato dagli agenti, ndr). Ma non era da ridare: avrebbe potuto ferire di nuovo l'aggredito o altre persone. E ci tengo anche a puntualizzare che non sono stato io a diffondere il video sui social.

Ricordiamo che a seguito del violento litigio, un 37enne iracheno è stato arrestato ed è accusato di tentato omicidio, esposizione a pericolo della vita altrui, lesioni gravi e lesioni semplici qualificate. A causa delle ferite subite, il 36enne suo connazionale è stato invece ricoverato all'ospedale.

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