Prenotazioni sotto le aspettative e ancor meno presenze questo weekend. Badaracco: 'Dobbiamo trovare una soluzione per riconferire attrattiva all'area'
Né vandalismi, né littering. Gli aspetti positivi della riapertura sorvegliata e su prenotazione della Foce del fiume Cassarate a Lugano sono purtroppo solo questi. Una riapertura che lo stesso capodicastero Eventi Roberto Badaracco non esita a definire «non del tutto soddisfacente». Il grosso problema? È mancato l'ingrediente principale di quello che dovrebbe essere un bel weekend estivo: la movida.
Già l'anno scorso grazie al successo di Lugano Marittima e poi ancora negli scorsi due mesi in seguito al ritorno alla normalità dopo il lockdown, la Foce di Lugano è diventata senza dubbio uno dei luoghi prediletti della movida estiva ticinese. Una forza che le si è però parzialmente ritorta contro, fra littering e problemi col vicinato (uno su tutti: il Circolo velico). La Città è corsa ai ripari, aumentando i controlli ma i problemi invece di diminuire sono aumentati e si è assistito anche a tensioni con la polizia. Da lì, la decisione una decina di giorni fa di chiudere e poi di riaprire con nuove regole: giovedì, venerdì e sabato sera l'accesso è sbarrato dalle 20.30 ed è possibile solo per un massimo di 300 persone a serata e solo su prenotazione.
Numeri alla mano, non è stato un successo. Ad esempio, venerdì sera le prenotazioni sono state 140 circa, mentre ieri sera 224. «Il problema è che le persone effettive sul posto erano poi circa la metà» constata amaramente il municipale. «Chi ha prenotato magari è venuto, ma rimanendo poco o, vedendo all'ingresso la scarsa frequentazione, decidendo di andare altrove».
Ma come mai? I motivi sembrerebbero principalmente due: i grandi controlli che potrebbero aver scoraggiato alcuni e poi l'impossibilità de facto di consumare alcolici. Infatti, non solo nell'area non è possibile introdurre bevande alcoliche, ma non è stato praticamente possibile neanche acquistarle. Oltre a un dj la Città ha infatti assicurato la presenza di un food truck, che però sottostando alla Legge sull'apertura dei negozi ha potuto vendere alcolici solo fino alle 19 (venerdì) o alle 18.30 (sabato): prima dell'apertura stessa della Foce by night.
Tuttavia, sin dall'inizio è stato detto che la ricetta per la riapertura sarebbe stata provvisoria e già dal prossimo weekend le cose potrebbero cambiare, di nuovo. «Già da domani e fino a giovedì ne discuteremo – spiega Badaracco –, dobbiamo trovare una soluzione per ridare attrattiva all'area. Ci sono più opzioni da valutare». Fra queste: riaprire integralmente ma solo ai maggiorenni o concedere la possibilità ai due esercizi pubblici in loco di avere delle proprie buvette o una terza gestione effettuata dalla Città con servizio ai tavoli. «Penso che riusciremo a trovare una soluzione intermedia, ma temo che per un po' la gente farà fatica a tornare alla Foce: purtroppo sta scontando l'immagine negativa delle ultime settimane. Il segnale l'abbiamo dato, ma forse bisognerebbe provare a ridare fiducia. D'altra parte, non ci sono stati problemi dall'altra parte del fiume (nel parco Ciani, ndr), dove c'era molta gente».