A chiederselo sono alcuni consiglieri comunali della Sinistra, innervositi dal veto dell'Associazione dei Comuni ticinesi
Che ne pensa il Municipio di Lugano del blocco di un importante messaggio cantonale relativo anche alle scuole comunali? A porre la domanda all'esecutivo sono alcuni consiglieri comunali di Sinistra (primo firmatario: Raoul Ghisletta), mentre il messaggio in questione è quello licenziato nel luglio dell'anno scorso dal Consiglio di Stato relativo al miglioramento delle condizioni di apprendimento e insegnamento nella scuola, accanto a un pacchetto fiscale e a una riforma sociale. Ebbene, quest'ultimi due hanno proseguito il proprio iter, a differenza del primo. A bloccarlo, sarebbe "un assurdo veto proveniente dall'Assocazione dei Comuni ticinesi (Act)", si legge nell'interpellanza.
Il messaggio, si ricorda, prevede la generalizzazione della figura del docente d'appoggio nelle scuole d'infanzia, offerto e pagato dal Cantone. Per le elementari si prevede invece la riduzione del numero massimo di allievi dagli attuali 25 a 22. A regime, nel 2023, per i Comuni è previsto un costo di 800'000 franchi all'anno. "Durante le discussioni in commissione è stata presentata una controproposta che prevede alla scuola dell'infanzia il docente d'appoggio per le classi sopra i 20 allievi, alle elementari sopra i 22 nelle monoclassi e sopra i 20 nelle pluriclassi". Una proposta che ai Comuni costerebbe 300'000 franchi.
Stando agli interpellanti, anche la controproposta sarebbe stata bocciata dall'Act. Si chiede pertanto al Municipio di Lugano se è a conoscenza di quest'opposizione, cosa ne pensa eventualmente, se è stato interpellato dall'Act e se condivide messaggio e controproposta.