Luganese

Lugano, si riorganizzi la mobilità cittadina

Interrogazione interpartitica sottoscritta da 26 consiglieri comunali chiede al Municipio misure urgenti per evitare il collasso viario

10 maggio 2020
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"I nostri spostamenti sono ridotti e ancora per un po’ il traffico è possibile che rimarrà a livelli più bassi di quelli pre-virus. Raramente un momento è stato così propizio per inserire nuove corsie ciclabili o chiudere provvisoriamente strade al traffico motorizzato. Sarebbe pertanto auspicabile seguire l’esempio di altre città come Berlino e Milano che per la ripartenza hanno scelto di puntare sulla mobilità in bicicletta varando misure specifiche come la creazione di nuove piste ciclabili provvisorie, l’allargamento di quelle esistenti, la creazione di zone temporanee con limite 30 km/h e incentivi finanziari". Questo è un passaggio dell'interrogazione presentata da 26 consiglieri comunali di Lugano che, tramite 11 domande al Municipio di Lugano, chiedono un cambiamento nella mobilità cittadina. Primi firmatari Carlo Zoppi (Ps), Lorenzo Beretta Piccoli (Ppd) e Morena Ferrari Gamba (Plr).

Due ruote, l'alternativa valida

Tra i tanti aspetti della nostra vita toccati dagli effetti del Covid-19, vi è anche l’utilizzo del trasporto pubblico. Per questo motivo, con la ripresa delle attività, una parte dell’utenza di bus e affini preferirà optare per altri mezzi e sarà quindi fondamentale poter offrire delle alternative valide all’automobile. In quest’ottica, proseguono i consiglieri comunali uno studio del Politecnico di Zurigo mostra che, a partire da marzo, la distanza giornaliera media percorsa in bicicletta dagli svizzeri è quasi triplicata. Pur non disponendo di dati specifici per Lugano, guardando per le strade ci sembra di poter dire che, anche dalle nostre parti, in molti stanno riscoprendo questo mezzo di trasporto. Dall’altra parte non c’è da stupirsi, visto che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) consiglia l’utilizzo della bicicletta per muoversi nel rispetto delle distanze sociali.

Si colga l'attimo, per cambiare

Muove da queste considerazioni, la richiesta di cogliere l'attimo affinché, una volta che la vita dei luganesi tornerà a girare a velocità normale, lo faccia anche in maniera più sana. Già prima della pandemia la città di Lugano aveva dei gravi problemi di mobilità che rendeva la circolazione del traffico proibitiva in diversi momenti della giornata. Situazione preoccupante che potrebbe peggiorare se tutti coloro che devono spostarsi in città lo faranno con il proprio mezzo privato considerato come sicuro. Un’alternativa valida e raccomandata dalle autorità federali in questo momento rimane quella di optare il più possibile per la mobilità lenta per recarsi al lavoro (andare a piedi, in bicicletta o e-bike). Il telelavoro, strumento che ha dimostrato di essere valido in questi mesi, sarà anche uno strumento da mantenere e “sdoganare” definitivamente per evitare spostamenti evitabili ai dipendenti in futuro. Da qui le 11 domande poste al Municipio.